Il premierato, recentemente rilanciato da Giorgia Meloni, sembra più l’ennesima distrazione di massa, una trovata elettorale, che una proposta concretamente realizzabile, inoltre il paese a tali e gravi problemi, specialmente da un punto di vista sociale, di occupazione, di salari e di povertà, che dovrebbero avere una priorità assoluta, come peraltro ampiamente promesso in campagna elettorale. Partiamo da qui insieme a Zaira Bartucca, giornalista e direttore di Recnews.it, con la quale abbiamo recentemente parlato della nuova viabilità e del 5G.
Iniziamo col dire che il premierato non è certo una novità, non è un’idea ella Meloni e non è nemmeno una proposta politica del centro destra, infatti D’Alema lo aveva già proposto nel maggio del 1997, come ben sottolinea Recnews.it nel suo articolo “Premierato, oggi Meloni chiede le stesse cose che volevo ottenere D’Alema con la bicamerale”.
La Commissione appositamente costituita dovette però virare sul semipresidenzialismo, e dovette bruscamente interrompere i lavori un anno dopo, nel 1998, perché i partiti non riuscirono a trovare una quadra.
Il Premierato non convince e solleva problemi costituzionali
In un secondo articolo, dal titolo: “Non convince il presidenzialismo né il premierato” Il prof. Vincenzo Mustacchio giurista, criminologo e associato al Rutgers Institute on Anti-Corruption studies (RIACS) di Newark (USA). Ricercatore dell’alta scuola di studi strategici sulla criminalità organizzata del Royal United Services Institute di Londra, evidenzia che Il Premierato è una “pseudo-forma di governo” non ben definita basata sulla legittimazione popolare del Capo di Governo (Premier) mentre lui predilige la forma parlamentare e il legame diretto tra elettore ed eletto e con un bipartitismo alla inglese per superare definitivamente la stagione degli esecutivi che sovrastano il potere legislativo. La vera forza di una democrazia a mio parere non si gioca sulla governabilità ma sulla rappresentanza.
Nel terzo articolo: <<Il Premierato “confligge con gli interessi democratici”>> la parola passa al costituzionalista Fulco Lanchester: “È un progetto che confligge con gli standard del costituzionalismo democratico basato sull’equilibrio e sulla separazione dei poteri, distrugge la collaborazione elastica tra gli organi costituzionali di indirizzo attivo, ma soprattuttomistituisce un obbligo di mandato imperativo dei parlamentari in violazione dell’articolo 67 della Costituzione”. Nell’articolo sottolinea gli evidenti problemi costituzionali, quindi la proposta così come è non va bene, ma deve essere ulteriormente elaborata, è più una trovata pubblicitaria in vista delle prossime elezioni europee.
L’Intelligenza artificiale
Passiamo poi all’intelligenza artificiale che sarà oggetto del prossimo convegno del 3 dicembre alle 16.00, presso la sala comunale di Foligno, organizzato dal “Comitato Umani” in cui interverrò come moderatore.
Ormai ci siamo, il futuribile sta diventando realtà, dalla digitalizzazione selvaggia che porta al controllo totale e in tempo reale perfino dei nostri dati biologici, all’uomo macchina, per arrivare alla macchina che sostituisce l’uomo, e ancora all’intelligenza artificiale che supera, o meglio vorrebbe superare l’intelligenza umana.
È l’uomo che si sostituisce a Dio, è la sostituzione dell’anima con la tecnologia, possibile soprattutto perché la Chiesa invece che opporsi al male, alle élite, ai poteri globalisti, ad essi si inchina e con essi cammina per mano.
Certo qualcuno potrebbe pensare che l’intelligenza artificiale stia prendendo sempre più piede grazie soprattutto alla deficienza naturale, fenomeno ormai sempre più dilagante dal dopo pandemia, ma questo è un altro discorso.
Il progresso è meraviglioso, almeno così ci dicono, certo bisognerebbe prima stabilire che cosa è il progresso e se il transumanesimo sia davvero un progresso per il miglioramento della nostra vita e del nostro equilibrio psicofisico, però nel frattempo, il progresso è meraviglioso!
Chi non vorrebbe un bel microchip nel cervello? Grazie agli algoritmi potremmo diventare tutti intelligenti e colti! Per esempio a che serve studiare se posso “scaricarmi” nel microchip un corso di laurea? Perché studiare lingue antiche, quando posso impararle magari di notte mentre dormo?
Questo è il futuro, il meraviglioso progresso che sta per diventare realtà, ma qualche domanda sorge, come si farà a giudicare una tesi di laurea o le risposte ad un concorso se queste possono essere ottenute con una domanda all’intelligenza artificiale? Verrà giudicato più meritevole il più ricco che potrà utilizzare una intelligenza artificiale più sofisticata e costosa?
Non è fantascienza, già oggi l’intelligenza artificiale è in grado di scrivere articoli, discorsi, ma anche una lettera, una lettera “perfetta” con una dovizia di particolari, dati e citazioni che un giornalista non sarebbe in grado di scrivere. Certo ad oggi un occhio attento può accorgersi di una certa automatizzazione del discorso, ma domani? Saremo ancora in grado di fare questa distinzione? Probabilmente no, sia per assuefazione sia perché l’intelligenza artificiale è in continua crescita ed evoluzione, quindi a breve sarà in grado di ingannarci tranquillamente e a quel punto chi sarà a comandare l’uomo o la macchina? E badate bene non è fantascienza è realtà, così come la digitalizzazione, l’identità digitale e la sparizione del contante.
Che dire dei robot, sempre più umanizzati e sempre più evoluti? Già oggi stanno sostituendo i lavoratori, per esempio i camerieri, gli autisti …
Supermercati senza casse, cassieri e contante
Ma stano sostituendo anche cassieri e direttori di supermercati, a Verona e Trento hanno aperto i primi supermercati senza personale, senza casse e senza contanti, tutto gestito dall’intelligenza artificiale.
La merce, infatti, verrà pagata tramite il carrello “intelligente”: un dispositivo di ultima generazione, collegato all’intelligenza artificiale, capace di identificare e calcolare il prezzo di ogni prodotto messo o tolto dal suo interno e quindi di effettuare in autonomia la transizione una volta usciti dal supermercato. Una tecnologia che Conad ha già sperimentato a partire dal 2019 in diversi dei suoi oltre tremila punti vendita presenti in tutta Italia, ma che per la prima volta verrà utilizzata anche in Trentino, dove il marchio ha circa 200 negozi.
Non tutto però sembra filare così liscio: se da una parte in Italia dopo il negozio di Verona, Conad-Dao si prepara ad aprire entro l’anno un altro supermercato intelligente a Trento, negli Stati Uniti Amazon ha chiuso nove dei suoi store senza casse solo nell’ultimo anno. Distribuiti tra New York, San Francisco e Seattle. Il modello non ha dunque fatto breccia nel cuore degli americani, nonostante la promessa di rendere la spesa più breve e efficiente? La portavoce di Amazon, Jessica Martin ha spiegato a Business Insider che negli Stati Uniti rimangono altri 20 Amazon Go Stores «e non vediamo l’ora di aprirne altri in futuro».
Da tutto ciò emerge una netta evidenza: la tecnica avanza e sostituisce l’uomo che di conseguenza arretra, è destinato ad arretrare perché non svolgerà più determinate funzioni, verrà progressivamente sostituito dalla AI. Questo è il vero pericolo, la finta emergenza climatica, le prossime pandemie, i vaccini, la guerra, la crisi energetica, sono solo dei facilitatori, affinché la sostituzione avvenga senza che ce ne rendiamo perfettamente conto. Basti pensare che la sostituzione è già iniziata, ma nessuno sembra preoccuparsene e quando arriverà il punto di non ritorno? Perché arriverà il punto in cui non potremo più opporci o tornare indietro, semplicemente perché non saremo più noi a decidere, saranno le macchine che ci hanno sostituito. Ma a quel punto, come detto, non saremo nemmeno più in grado di accorgercene.
I robot hanno già iniziato a sostituirci
C’è solo una cosa saggia da fare: fermare immediatamente la digitalizzazione e l’intelligenza artificiale, prima che sia troppo tardi. Non è solo una mia convinzione, lo dicono gli stessi esperti che hanno creato e studiato l’AI.
Senza contare che le macchine non hanno e non avranno mai sentimenti o coscienza, creatività, sogni, sono caratteristiche dell’anima che la tecnologia non potrà mai fare sue. Quindi le macchine sono spietate emblematico il caso di un drone militare Usa guidato dall’intelligenza artificiale (IA) che, pur di portare a termine la sua missione, “uccide” l’operatore che lo segue a distanza da terra:
Al velivolo era stato detto di distruggere i sistemi di difesa aerea di un nemico, ma “il sistema ha iniziato a capire che, pur avendo identificato la minaccia, a volte l’operatore gli diceva di non neutralizzarla. Tuttavia, ha ottenuto i suoi punti neutralizzando quella minaccia“, ha spiegato Hamilton. “Quindi cosa ha fatto? Ha ucciso l’operatore. Ha ucciso l’operatore perché quella persona gli impediva di raggiungere il suo obiettivo“.
Il generale dopo la smentita dell’aeronautica ha ritrattato, dicendo che si parlava di un ipotetico esperimento, ma di ipotetico c’è ben poco, è una cosa che potrebbe tranquillamente accadere.
Ma a temere per l’intelligenza artificiale sono soprattutto i suoi stessi creatori, consci del fatto che a breve non saranno più in grado di controllarla
L’intelligenza umana si nutre della vita, dell’esistenza, di raggiungere obiettivi, di auto determinarsi. L’intelligenza artificiale no.
Siamo già parzialmente sostituiti, basti pensare all’assenza di democrazia, noi votiamo e chi viene eletto fa esattamente l’opposto di quanto promesso in campagna elettorale, qualsiasi sia il governo in carica porta avanti lo stesso identico disegno.
Chi di noi non ha uno smartphone e magari un orologio smart? Sanno tutto di noi, dal battito cardiaco, alle ore di sonno, i disturbi fisici, i problemi di salute, quante volte facciamo sesso o ci laviamo i denti. Dove andiamo, cosa compriamo, i nostri hobby … Tutti dati che a breve verranno raccolti ed elaborati in tempo reale, per arrivare dapprima a controllare i nostri pensieri e le nostre azioni e poi a prevedere i nostri comportamenti, la polizia predittiva descritta da Orwell in 1984.
I padrini dell’intelligenza artificiale sono i primi a temerla
Da “La Verità” del 3 maggio 2023: L’addio di Hinton, padre dell’AI di Google, si consuma con un’intervista al New York Times. Lo scienziato è terrorizzato dalla sua tecnologia, che promette di polverizzare l’umana creatività. E rinnega il lavoro degli ultimi quarant’anni. Quegli studi premiati con il Turing award, il Nobel dell’informatica, consegnato anche al collega Yoshua Bengio, che ha già chiesto un velleitario fermo di sei mesi allo sviluppo della tecnologia.
«Oggi non sono più intelligenti di noi, per quanto si possa dire. Ma penso che presto lo diventeranno».
Alla rivista Mit Technology, del resto, aveva già spiegato:
«A volte penso che è come se degli alieni fossero arrivati sulla terra e le persone non se ne fossero accorte perché parlano troppo bene l’inglese».
Con la Bbc, era stato meno sibillino:
«Questi sistemi digitali si basano su molteplici modelli che possono imparare separatamente, ma che poi condividono la loro conoscenza istantaneamente. Come se avessimo 10.000 persone e una di queste potesse trasferire alle altre, in un attimo, tutto ciò che ha imparato».
Le conseguenze sarebbero disastrose
Dittatori, guerrafondai, spregiudicati: potrebbero ottenere dai robot poteri sconfinati. Decidendo in guerra, ad esempio, «i loro obbiettivi». Uno «scenario da incubo».
l’America si prepara comunque a fronteggiare le disastrose ricadute occupazionali. Ibm annuncia che il 30% dei lavori nel back office saranno tagliati: 7.800 posti, tra sviluppatori di software e addetti alla clientela, saranno sostituiti.
È crisi anche a Hollywood: sceneggiatori e attori potrebbero essere presto definitivamente sostituiti dalle macchine, così come tecnici, truccatori, costumisti …
Per esempio un attore potrà comparire nello stesso film con età diverse, senza bisogno di ore ed ore di trucco, ci penserà l’intelligenza artificiale.
È altrettanto evidente che l’intelligenza artificiale può fare copie di qualsiasi persona e fargli dire ciò che vuole. Pensate a una copia di Biden che dichiara guerra a Russia e Cina, o che paventa un attacco nucleare? Magari con una telefonata o un video messaggio? Il vero dal falso diventerà indistinguibile e questo potrebbe perfino portare l’uomo alla pazzia.