Avevo organizzato una puntata sulle ultime notizie circa i sieri, le reazioni avverse e i malori improvvisi, ma il mio ospite, la dottoressa Erminia Maria Ferrari, ha avuto un lutto, ha perso una cara amica malata di cancro.
Così la puntata ha preso una piega completamente diversa, trasformandosi in una intervista più “intima” e dialogata, partendo dall’enorme forza d’animo dell’amica scomparsa e dalla sua grande spiritualità, la dottoressa ci parla di anime e si ricollega al nome dato alla sua associazione “Il Coraggio dell’anima”.
Sottolinea quanto siano importanti la spiritualità, i rapporti umani e l’umore anche quando si affronta la malattia. Esattamente l’opposto di quanto abbiamo vissuto negli ultimi 3 anni di restrizioni pandemiche: malati lasciati a casa soli, senza essere visitati dal medico di famiglia, senza il conforto religioso dei sacerdoti, malati negli ospedali lasciati morire soli, senza i familiari vicino, senza benedizione o estrema unzione, riconsegnati in sacchi o direttamente nelle bare, a volte senza che i familiari potessero nemmeno riconoscere la salma.
Si continua a morire per regole assurde
Regole assurde e disumane che ancora oggi causano morti, l’ultimo un neonato. Da “La Verità” del 14/012/2023: La tragedia avvenuta pochi giorni fa all’ospedale Pertini di Roma, dove un neonato è morto forse soffocato dopo che la mamma si era addormentata mentre lo allattava, si poteva evitare. È stato aperto un fascicolo per omicidio colposo. Il racconto del padre del bimbo deceduto: «L’hanno abbandonata, la mia compagna non si reggeva in piedi dopo 17 ore di travaglio, ma è stata obbligata a prendersi cura del piccolo da subito. Aveva chiesto di portare il bimbo al nido per poter riposare qualche ora, ma le hanno detto di no». E ancora: «Le hanno lasciato accanto nostro figlio ininterrottamente e con le norme Covid nessuno di noi ha potuto starle accanto. E lei, anche se ha 29 anni, era stanchissima, il piccolo era irrequieto, non l’ha mai fatta dormire. Così ha passato le nottate senza chiudere occhio». Al Pertini «L’ingresso ai reparti di degenza, è consentito a un solo parente» e «Nel caso di presenza di degenti con Covid, accertato o sospetto, l’ingresso ai visitatori non è consentito». Ricapitolando: chi partorisce, può essere visitata in stanza da una sola persona. Nel caso in cui sia positiva, nemmeno.
Da qui ci colleghiamo alla medicina socratica, la dottoressa spiega che cosa è e in cosa si differenzia dalla medicina odierna.
La dottoressa Erminia Maria Ferrari risponde ad alcune domande:
Perché oggi c’è così bisogno della medicina ippocratica? I medici non sono già tenuti a rispettare il giuramento di Ippocrate? Quanti medici sono determinati al ritorno della medicina ippocratica?