Che fine hanno fatto i lavoratori fragili?
È una delle domande che ci poniamo insieme ai nostri ospiti Silvano Antori, Daniela Briuglia e Lucia Governali, tutti lavoratori fragili e amministratori del gruppo Facebook lavoratori fragili uniti, un gruppo che cerca di unire tutti questi lavoratori per tutelarne il diritto al lavoro e alla salute.
Torniamo su questo argomento dopo le precedenti puntate che trovate qui, qui, qui e qui.
Dicevamo, Che fine hanno fatto i lavoratori fragili? Perché il governo li ha letteralmente scoperti, ovvero si è accorto della loro esistenza e della loro necessità di tutela, durante la pandemia. Fino al governo Draghi sono stati tutelati con la possibilità del lavoro agile per chi aveva una mansione compatibile, scordandosi però di quei lavoratori fragili la cui mansione non era compatibile con lo smart working (per esempio camerieri, infermieri, commessi, pizzaioli …).
Con la conseguenza che chi poteva consumava le ferie o si metteva in malattia, così da non inficiare il comporto di malattia (180 gg) che prelude alla licenziabilità del lavoratore.
Ma oggi il governo, nonostante le promesse, ha di fatto abbandonato i lavoratori fragili che si trovano senza nessuna tutela.
Chi sono i lavoratori fragili?
Cosa difficilmente comprensibile dal momento che lo stesso Ministero della Salute, nel documento “Covid-19, raccomandazioni per le persone immunodepresse”, scrive:
«Le evidenze scientifiche indicano che i pazienti immunodepressi, come ad esempio le persone con immunodeficienze congenite o secondarie, le persone trapiantate, le persone affette da malattie autoimmuni in trattamento con farmaci ad azione immuno-soppressiva, così come le persone con malattie oncologiche o oncoematologiche, sono particolarmente a rischio, sia per quanto riguarda la morbilità che la mortalità in caso d’infezione da virus respiratori, tra cui i coronavirus».
E nelle raccomandazioni di carattere generale specifica:
«attivare quanto più possibile procedure di smart working e di evitare assolutamente attività lavorative in ambienti affollati».
Quindi se i lavoratori fragili rischiano morbilità e mortalità in caso d’infezione da virus respiratori, tra cui i coronavirus, per quale motivo non dovrebbero continuare ad essere tutelati?
E nel Decreto 4 febbraio 2022, lo stesso ministero individua le patologie per il lavoro agile: «Individuazione delle patologie croniche con scarso compenso clinico e con particolare connotazione di gravità, in presenza delle quali, fino al 28 febbraio 2022, la prestazione lavorativa è normalmente svolta in modalità agile. (22A01023) (GU Serie Generale n.35 del 11-02-2022» (L’articolo prosegue dopo l’immagine)
Tutela dei lavoratoti fragili
I nostri ospiti insieme Rosanna Favulli anche lei amministratore del gruppo Facebook lavoratori fragili uniti, hanno scritto una lettera indirizzata Alla 10ª Commissione permanente (Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) del Senato della Repubblica e all’Onorevole Senatore Francesco ZAFFINI, dove spiegano le loro ragioni, ecco il testo:
Oggetto: Richiesta urgente di attenzione al Disegno di Legge N° N. 679 presentato dall’On. Mazzella “Disposizioni per la tutela dei lavoratori pubblici e privati” in condizione di fragilità e “misure volte a incentivarne il lavoro agile”
Rivolgiamo un preoccupato e accorato appello alla urgente necessità di dedicare la vostra attenzione al testo del Disegno di Legge n. 679 “Disposizioni per la tutela dei lavoratori e delle lavoratrici pubblici e privati che recano una condizione di fragilità e misure volte a incentivarne il lavoro” d’iniziativa dell’On. Senatore Mazzella, comunicato alla Presidenza il 27 aprile 2023 e Assegnato alla 10ª Commissione permanente (Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) in sede redigente il 26 maggio 2023.
In rappresentanza di tutti i lavoratori fragili del settore pubblico e privato chiediamo, quanto prima, che il disegno di legge in oggetto venga assegnato e incardinato iter istruttorio dei lavori della 10ª Commissione, al fine di poter addivenire, prima possibile, ad una normativa puntuale e strutturale dei lavoratori che versano in condizione di fragilità, così come definiti dall’art. 1 del Disegno di Legge medesimo.
A distanza di ormai quasi un anno dalla presentazione del DDL a tutela dei lavoratori fragili ad opera del Senatore Mazzella, non solo non è stato avviato l’iter necessario per un concreto esame dello stesso, ma stanno venendo meno anche tutte le tutele temporanee finora previste da norme concepite in senso solamente emergenziale e non strutturale.
Ricordiamo, infatti, che dal 1° gennaio 2024 si è creato un grave vuoto normativo nelle tutele dei lavoratori fragili, e al contempo una altrettanto gravissima discriminazione, visto che per i
lavoratori fragili del privato la proroga è stata disposta con legge fino al 31/03/2024, mentre per i lavoratori fragili del settore pubblico è stata emanata una semplice Direttiva del 29/12/2023, delegandone l’applicazione alle singole amministrazioni.
Inoltre, la mancata previsione, nella Direttiva suddetta, del cambio mansione, per chi non può fare lavoro agile, ha escluso da ogni forma di tutela molti lavoratori fragili, tra cui gli insegnanti, le forze dell’ordine e il personale del sistema sociosanitario.
La materia in oggetto non può trovare tutela ad opera di continue proroghe ma necessita di una normativa di rango stabile e strutturato, per non violare importanti principi stabiliti dalla Carta Costituzionale in materia di igiene e sicurezza sul lavoro, quali gli articoli 2, 32 e 41 che prevedono la tutela della persona umana nella sua integrità psico-fisica come principio assoluto.
Rivolgiamo, pertanto, la nostra richiesta di esame urgente del Disegno di Legge N° N. 679 in materia di lavoratori fragili, al fine di addivenire a forme di tutela durature, previste mediante una Legge ordinaria, che passi da un’ottica meramente emergenziale, così come emersa in occasione della pandemia da Covid 19, ad una disciplina in forma strutturale per tutti i lavoratori fragili.
Prevedere gli strumenti richiamati nel disegno di legge in oggetto, significa non solo tutelare i soggetti meritevoli ai quali si rivolgono le norme, ma anche realizzare, nei fatti, l’obiettivo di migliorare e snellire i processi, favorendo servizi digitali facili e sicuri, realizzando gli obiettivi posti a base di tutta la digitalizzazione della PA italiana, favorendo l’adattamento della stessa all’era digitale.
La previsione di una normativa stabile che soddisfi, come previsto dal disegno di legge voluto da Mazzella, la tutela di portatori di diritti soggettivi e interessi legittimi è una questione, oltre che di diritto, anche di civiltà, per uno Stato di Diritto moderno come l’Italia; ricordiamo, infatti, che, proprio il Presidente del Consiglio, On. Giorgia Meloni, nel programma elettorale al Punto 9, si era impegnato a tutelare i lavoratori e le lavoratrici fragili, gli invalidi e i caregivers.
Siamo pertanto a domandare che sia vostra cura poter, quanto prima celermente, procedere ad incardinare il Disegno di legge n. 679 nel calendario dei lavori della 10ª Commissione permanente (Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale).
Ringraziamo per l’attenzione, fiduciosi di ricevere, quanto prima, un Vostro riscontro positivo, alla nostra richiesta.
Con l’occasione, porgiamo cordiali saluti
Gli Amministratori del Gruppo
Silvano Antori
Daniela Briuglia
Rosanna Favulli
Lucia Governali