La storia la scrivono i vincitori, quindi è sempre diversa dalla realtà?
Ne parliamo con Teodoro Brescia Dottore di ricerca, docente e scrittore e autore del libro “Olos o logos – Il tempo della scelta” Nexus Edizioni, disponibile sul sito di Nexus edizioni.
La coscienza storica è l’insieme delle immagini e dei modelli che restano impressi nella nostra mente a seguito delle narrazioni che, sin dall’infanzia, apprendiamo. Immagini e modelli del passato che diventano lenti con cui leggiamo il presente e progettiamo il futuro. Ma in che modo e chi costruisce quelle narrazioni?
Se da un lato sono i vincitori a dettare la storia, piegandola e distorcendola per i propri fini, per lasciare un ricordo positivo di sé, e magari per nascondere, per esempio, il sacrificio di un popolo per la libertà, dall’altro lato anche uno storico non allineato, non “a libro paga” del vincitore corre il rischio di interpretare le cose secondo le sue ideologie o convinzioni.
Il risultato è che difficilmente la storia che conosciamo, quella che ci insegnano a scuola, è la riproduzione esatta dei fatti.
Storia e coscienza storica
La coscienza storica è l’insieme delle immagini e dei modelli che restano impressi nella nostra mente a seguito delle narrazioni che, sin dall’infanzia, apprendiamo. Immagini e modelli del passato che diventano lenti con cui leggiamo il presente e progettiamo il futuro. Ma in che modo e chi costruisce quelle narrazioni?
Una delle tante domande a cui risponde Teodoro Brescia, sottolineando Il problema dei modelli inconsci, che sono una sorta di lente attraverso la quale osserviamo la realtà. Una lente che ci impedisce di vedere le cose come stanno, ma chi ci mette in testa questi modelli? Come li costruiamo? C’è un modo per liberarsene?
Scrive Teodoro Brescia su Nexus NewTimes N° 147 (febbraio/marzo 2021), disponibile anche in edizione digitale:
Modelli e immagini sono “forme sintetiche” che la mente coglie al di là dei molteplici elementi particolari (“forme analitiche”). Se mostrate ed insegnate sin dall’infanzia, trasmesse di generazione in generazione – attraverso la famiglia, la scuola e tutti gli altri canali di apprendimento formale, informale e non formale – penetrano nell’inconscio di ognuno di noi. Ne perdiamo quindi coscienza e li iniziamo ad agire in modo automatico. Per poterli smussare, modificare, eradicare e sostituire, occorre prima tornare ad esserne consapevoli e poi mettere in atto un arduo lavoro logico e psicologico: ad esempio pensiamo quanto sia difficile liberarsi di alcuni particolari stereotipi e preconcetti sugli stranieri, le donne, i disabili, ecc.
Olismo o dualismo?
Analizziamo il ruolo della spiritualità, della fede e della religione. Ma soprattutto la logica, l’olismo e il dualismo. Il dualismo è senz’altro utilizzato per controllarci e manipolarci. Per controllarci devono dividerci in dualismi contrapposti, per esempio vax – no vax, oppure green – no green. Il famoso “Dividi et impera” non passa mai di moda, si basa sulla contrapposizione pro/contro, una narrazione che non lascia spazio ad una terza variabile.
Per esempio in pandemia o eri vax oppure no vax, non esisteva la terza variante, per esempio: “Io sono vaccinato, ma comprendo la posizione di chi non si vuole vaccinare e la considero legittima”, oppure: “Io non sono vaccinato ma capisco chi ha voluto vaccinarsi”. La terza variante non può esistere perché andrebbe a rompere la contrapposizione dualistica.
Da qui iniziamo a parlare del controllo e della manipolazione delle masse, della psicologia delle masse. Il ruolo della filosofia nella storia.
La cultura della cancellazione, è insita nella scrittura della storia? Triade operante: i fatti ed i pensieri vengono studiati in modo storicistico, nozionistico e manualistico?
Cosa dire della La storiografia ufficiale del XIX secolo?
Sceglie autori, teorie, opere, parti e citazioni, sulla base del modello dualistico,
l’uomo non può che credere o non credere, rispettare o non rispettare l’una o l’altra religione.
E quindi Come imparare dagli errori del passato? È necessario fare il processo alla storia? Iniziamo col domandarci perché le persone seguono questa narrativa comune, con il constatare la mancanza di responsabilità individuale, per concludere che il cambiamento deve venire da noi, dagli errori del passato che vanno sostituiti con nuovi modi di vedere.
Teodoro Brescia
Teodoro Brescia Dottore di ricerca, formatore e docente di filosofia nei licei. È studioso di olismo, simbologia sacra e linguaggi in codice. Insignito del Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri (2001), è Socio onorario dell’Unione Nazionale Scrittori ed Artisti (2003) ed ha ricevuto il Premio Achille-Cucurachi (2011), il Premio Mysterica (2017), il Premio Nazionale Cronache del Mistero (2017, 2018 e 2019). Autore di numerosi articoli, saggi e libri, tra cui: Il Tao dello spirito (2000), Il Tao della medicina (2001), Le eterne leggi dell’anima (2004), I misteri del cristianesimo (2006), Olos o logos: il tempo della scelta (2011), La stella dei Magi e il sarcofago decifrato (2014), Il codice nel Cenacolo (2016), Un rebus nella Gioconda (2019), ecc. Più volte ospite di tg e programmi tv nazionali (Leonardo, Voyager, Studio Aperto, ecc.).