Nella mattina del 18 marzo in Largo di Torre Argentina a Roma, si è svolta la <<Giornata commemorativa per ricordare le vittime “Covid”>>, organizzata dai parenti delle vittime, con il mio intervento e quello di Frate Bruno De Sensi, che ha portato quel conforto spirituale ai parenti che la Chiesa ha fatto mancare prima e dopo la pandemia, basti ricordare la vergognosa risposta di Papa Francesco alla lettera inviata a suo tempo dal “Comitato Nazionale Vittime Covid”, parole prive di sentimento e di misericordia, prive di pentimento e di umana comprensione.
Trovate alcune delle puntate che ho dedicato all’argomento qui, qui, qui, qui, qui e qui, tralasciando le innumerevoli puntate in cui abbiamo analizzato gli aspetti legali e medico scientifici.
Nel pomeriggio a Villa Celimontana, si è svolta la cerimonia di affissione della targa con i nomi delle vittime su un pino appositamente piantumato con l’intervento della senatrice Cinzia Pellegrino di FDI, scrive Carolina Valente in un post su Facebook:
VILLA CELIMONTANA: Riuscire a piantumare un alberello, un bel pino ,che crescerà in memoria delle nostre Vittime in questa Villa e’ davvero emozionante! Una dimora storica risalente al 150O, una delle più amate da noi romani, situata sul Colle Oppio. L’albero è solo un simbolo lo sappiamo, ma aver ottenuto dal Comune questa “attenzione”, vuol dire sicuramente aver avuto un Riconoscimento per questa nostra grande “sofferenza”, un gesto di apertura che fino a ieri non ci era mai stata concessa. Abbiamo fatto la richiesta anche per una Via a loro dedicata, oppure una Piazza, sempre in questa splendida città, cuore delle più importanti organizzazioni a livello mondiale, definita L’Urbe, caput Mundi, città eterna! Vi aspettiamo lunedì 18 marzo
I racconti dei parenti delle vittime e le loro testimonianze sono agghiaccianti, e parlano di persone abbandonate o legate ai letti, i cui effetti personali e soprattutto i corpi sono stati “restituiti” in un sacco nero, senza che i parenti potessero essere certi che in quella bara ci fosse effettivamente il loro caro. Lamentano cure sbagliate, scarsa assistenza medica, mala sanità nelle strutture ospedaliere.
Dal protocollo Tachipirina e vigile attesa, vigile attesa di che cosa? Del peggioramento o della morte? Dall’ingresso in ospedale chi per Covid, chi per altre patologie, fino all’uscita in un sacco nero, senza benedizioni, estrema unzione e a volte senza nemmeno un funerale. Quando invece il funerale si è svolto, hanno comunque seppellito un sacco nero, senza avere nemmeno la sicurezza che all’interno ci fosse effettivamente il proprio caro.
Una pagina buia su cui però nessuno sembra intenzionato ad indagare. (L’articolo prosegue dopo l’immagine)
I due film sulle vittime “Covid”
Spiace dover notare che mentre le proiezioni del documentario “La morte negata” di Playmastermovie registrano spesso il tutto esaurito, alla giornata commemorativa, a parte il sottoscritto, Frate Bruno De Sensi e i parenti non c’era nessuno. Impossibile non notare che la spettacolarizzazione del dolore attrae l’interesse delle persone molto di più del dolore stesso, che tipo di solidarietà è mai questa?
Così come è inspiegabile il fatto che un mocumentary su questo tema era già stato realizzato con l’intento di raccogliere fondi da destinare ai parenti delle vittime, ma è stato ignorato, parliamo di “Dietro il dolore” realizzato grazie all’impegno di Stefano Castenetto con la regia di Luca Secci, avevamo presentato la prima italiana a Roma, trovate le puntate qui, qui, qui.
“Dietro il dolore” è disponibile si Amazon Prime, una distribuzione a livello mondiale che porta la questione fuori confine e che proprio per questo dovrebbe avere la massima visibilità, al contrario il film è stato ignorato dalla controinformazione, così come dal pubblico che probabilmente ignora la disponibilità del film su Amazon Prime video.