La Russia non è un paese aggressore lo ha stabilito il 31 gennaio 2024, la Corte internazionale di giustizia delle Nazioni Unite.
Ne parliamo con Vincenzo Lorusso, giornalista freelance di Donbass Italia e Andrea Lucidi, giornalista freelance. Trovate le puntate precedenti con Lorusso e Lucidi qui.
Ma prima parliamo di incitamento all’odio e fake news, sparsi a piene mani da tal Alex Orlowski, che si presenta come esperto di propaganda russa, ma che a giudicare dal tweet, con cui se l’è presa anche con Radio Roma, non sembrerebbe in grado di distinguere il vero dal falso.
L’errore è madornale e decisamente imbarazzante ma nonostante le segnalazioni e l’invito a rettificare, ha ben pensato di non cancellare il tweet, probabilmente vuole lasciarlo a perenne memoria del suo odio verso la Russia e della sua incapacità di conservare briciole di imparzialità, oltre che evidentemente la sua propensione a twittare informazioni false, le famose fake news.
Il problema è che questo signore viene invitato in trasmissioni televisive che lo presentano appunto come esperto di propaganda russa, peccato che sia proprio lui a fare propaganda anti Russia.
Il problema è che Twitter non ha rimosso il tweet favorendo così l’incitamento all’odio e la disinformazione.
https://twitter.com/alex_orlowski/status/1756636862402146550/photo/1
Il tweet riporta 3 link, il primo non ci riguarda, il secondo è il link al sito di Radio Roma e il terzo è il link alla scheda di Andrea Lucidi sul sito Myrotvorets.
Ricordo che il sito myrotvorets incita all’odio contro la Russia e i suoi sostenitori veri o presunti.
Il sito che nelle schede del giornalista Andrea Rocchelli e Silvio Berlusconi ha inserito “Liquidato”.
Alex Orlowski, la Russia e Myrotvorets
Vediamo la definizione di Wikipedia, non certo un sito filorusso
Myrotvorec’ lett. “Il Pacificatore” o “Custode della pace”) è un sito web ucraino, gestito dal “Centro Myrotvorec'” e creato dall’attivista Heorhij Tuka, che opera come database sui sostenitori della causa separatista filo-russa, definiti “traditori della patria”, nell’ambito della guerra del Donbass.
Nonostante il Centro Myrotvorec’ dichiari di essere un’organizzazione indipendente secondo alcune fonti sarebbe curato dal Servizio di sicurezza dell’Ucraina (SBU) e affiliato al Ministero degli affari interni. Il sito pubblica informazioni personali su coloro che sono considerati “nemici dell’Ucraina”, tali informazioni, come numeri di telefono, indirizzi di residenza, link dei profili social, nomi di eventuali figli e parenti, sono consultabili pubblicamente tramite una maschera di ricerca.
Sul sito vengono caricate sia le informazioni raccolte dai servizi segreti che quelle fornite dai civili in maniera privata. Le informazioni che il sito fornisce non sono controllate, e non è previsto alcun meccanismo di ricorso o reclamo per un individuo per richiedere la correzione o la rimozione dei dati. The Times riporta come Myrotvorec’ venga “ampiamente utilizzato per controllare le persone ai posti di blocco governativi, integrando i sistemi di database ufficiali”.
Nell’aprile 2015, il sito ha pubblicato gli indirizzi di casa dello scrittore ucraino Oles’ Buzyna e dell’ex parlamentare Oleh Kalašnikov, che pochi giorni dopo sono stati assassinati.
Il 7 maggio 2016 il sito ha pubblicato i dati personali di 4.508 giornalisti e altri membri dei media di tutto il mondo che avevano dato copertura mediatica alla guerra del Donbass dal territorio delle due repubbliche popolari ribelli, o che avevano ricevuto l’accreditamento da queste ultime, conseguentemente sul sito questi giornalisti sono stati segnalati come collaborazionisti dei “terroristi”. Sono stati esposti numeri di telefono, indirizzi e-mail, nazione e città di residenza dei giornalisti ucraini e stranieri, ricavati dal database hackerato del Ministero per la sicurezza dello Stato della Repubblica Popolare di Doneck; in risposta a questa polemica, i servizi segreti ucraini hanno rilasciato una dichiarazione in cui sostengono di non aver riscontrato violazioni della legge ucraina da parte di Myrotvorec’.
Il sito è stato criticato dall’ONU e da Human Rights Watch, mentre il Parlamento europeo ne ha chiesto la chiusura. per incitamento all’odio.
- si rammarica del fatto che il clima politico nel paese sia peggiorato e si faccia ampiamente ricorso ad atti intimidatori, incitamento all’odio e pressioni politiche per scopi politici; esorta le autorità a condannare fermamente e a vietare le operazioni di gruppi e siti web estremisti e che incitano all’odio, come Myrotvorets, che alimentano le tensioni nella società e abusano dei dati personali di centinaia di persone, tra cui giornalisti, politici e membri di gruppi di minoranza;
Il tweet di propaganda russofoba basato su fake news
Nel tweet dice che Andrea Lucidi è affiliato di Radio Roma, già il termine affiliato ricorda gli affiliati alla mafia o a qualche setta segreta, non è certo un termine da appioppare ad una Radio TV. Poi dice che lavora con Radio Roma, come se la nostra emittente facesse propaganda a favore della Russia, niente di più falso.
Abbiamo mandato in onda anche alcuni servizi di Andrea Lucidi, quindi possiamo dire che Andrea Lucidi sia intervenuto in 5 puntate su oltre 350, ma di cosa stiamo parlando?
Comunque la richiesta di rettifica da parte di Radio Roma è stata fatta, ma Alex Orlowski non ha rettificato, si vede che è fiero di pubblicare notizie false per incitare all’odio. Questo comunque è il clima, se la stessa cosa fosse stata fatta nei confronti di un giornalista di repubblica probabilmente sarebbe intervenuta la Digos e i servizi segreti. Ma siccome parliamo della Russia e di Andrea Lucidi evidentemente l’incitamento all’odio è tollerato.
La Russia non è un paese aggressore
Nel proseguo della puntata analizziamo l’intervista di Tucker Carlson a Putin. Quindi parliamo della Corte internazionale di giustizia delle Nazioni Unite che ha emesso la sentenza definitiva nella controversia con la Russia avviata dall’Ucraina nel gennaio 2017, basata sulla Convenzione inerente all’eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale (CERD), assolvendo la Russia. Affermando che la Russia non è un paese aggressore, respingendo quasi tutte le venti denunce ucraine e lasciando l’Ucraina senza alcun risarcimento.
Infine la rimozione del generale Zaluzhny da capo delle forze armate ucraine, ad opera di Zelensky che teme per la sua popolarità, che potrebbe creargli non pochi problemi alle prossime elezioni presidenziali, posto che mai si faranno.
Infine facciamo il punto sulle proiezioni del film “Il Testimone”.