Le sanzioni sono state infrante, la missione di pace è compiuta.
Il Prof. Davide Tutino, Resistenza Radicale e sindacato F.I.S.I. e il prof. Giuseppe Mastruzzo, PhD, direttore International University College di Torino, raccontano il loro viaggio in Russia, in compagnia di Don Minoni, con lo scopo di infrangere le sanzioni, che sono anch’esse uno strumento di guerra.
Tutino e Mastruzzo tornano in trasmissione dopo l’annuncio di questa missione di pace.
Il viaggio in Russia per infrangere le sanzioni
Nella seconda parte la decisione della Corte internazionale di giustizia delle Nazioni Unite dà ragione alla Russia nel processo sulla questione della discriminazione razziale che ha avuto inizio nel 2017, che ha respinto quasi tutte le accuse dell’Ucraina, lasciandola senza risarcimenti e sancendo che la Russia non è un paese aggressore.
Un viaggio avventuroso, partiti senza molti soldi e soprattutto senza contatti, con lo scopo di regalare una Madonnina d’oro, il cui valore supera quello previsto dalle sanzioni.
Un viaggio difficile con un obiettivo preciso ma senza una meta, infatti senza i giusti contatti come potevano portare a termine la missione?
Affidandosi al Signore come ripeteva Don Minoni e sembra che qualcuno dall’alto li abbia effettivamente ascoltati, alla fine sono stati ricevuti dalle autorità
“Abbiamo consegnato il nostro dono a Georgy Muradov per tutti i popoli coinvolti, una madonnina in oro portata in disobbedienza alle sanzioni e in obbedienza alla coscienza; quella stessa Madonna al cui cuore immacolato Papa Francesco ha consacrato i popoli dell’Ucraina e della Russia “che la venerano come Madre.” Mosca, 29/01/24. (L’articolo prosegue dopo l’immagine)
Sanzioni: ci siamo autodenunciati
Ma la vicenda non si è conclusa così perché al ritorno si sono auto denunciati alle autorità, scrive così Davide Tutino in un post sul suo canale Telegram il 5 febbraio 2024:
Al ritorno dal loro viaggio a Mosca, i professori Mastruzzo e Tutino si sono autodenunciati per aver disatteso “le sanzioni antirusse imposte dal blocco militare occidentale.”
Ciascuno di loro si è recato presso le autorità più prossime alla propria residenza.
Giuseppe Mastruzzo, direttore di un piccolo istituto universitario torinese, presso il commissariato Dora Vanchiglia della Polizia di Stato a Torino, e Davide Tutino, docente di liceo a Roma, presso il comando dei Carabinieri di Poggio Mirteto (Rieti). (L’articolo prosegue dopo l’immagine)
I due rivendicano apertamente la disobbedienza civile, avendo esportato nel proprio viaggio i seguenti beni sottoposti a sanzioni: libri e una madonnina in oro, oggetti donati ai popoli dell’Ucraina e della Russia in segno di amicizia.
L’infrazione, essi dicono, è certificata dal vice primo ministro della Repubblica di Crimea, che ha accolto il dono presso il palazzo del governo della Federazione Russa.
Se i giudici decideranno di dare seguito all’autodenuncia, i due disobbedienti rischiano da due a sei anni di carcere, oltre a pesanti multe.
La disobbedienza civile intende mettere in questione il sistema delle sanzioni, che secondo i promotori colpiscono anzitutto chi le ha adottate, rovesciandosi contro l’Europa intera, contro gli scambi economici e culturali, e rafforzando l’autoritarismo di tutti i governi in guerra.
“La nostra è una missione di Pace” essi affermano.
“In una Europa che si prepara alla guerra occorre aver paura di obbedire, non di disobbedire. Il tentativo di affermare con la forza un mondo unipolare è già fallito. Dando corpo alla disobbedienza vogliamo favorire il dialogo, la nonviolenza, e il ripristino del diritto, per un mondo che sia capace di tanti mondi.”