“La via Covid” è una raccolta di opere d’arte dedicata al periodo Covid e realizzata da Ruggero Pianigiani con la collaborazione, per la prima opera, di Francesca Gravante.
La prima opera riflette i primi momenti di paura e di incertezza, il virus è gigantesco e sembra inghiottire ogni altra cosa, diventando un incubo onnipresente, le mani tese si fanno protezione.
“Solo” raffigura un anziano morto solo, lo sovrasta una flebo il cui appoggio si trasforma in una croce, intorno il nulla, la rappresentazione dei morti covid in ospedale morti soli e senza il conforto di amici e parenti, senza una benedizione, la morte come logica conseguenza del protocollo “Tachipirina e vigile attesa”.
Nella seconda opera una donna con la mascherina FFP2 è intenta ad annusare una rosa, un gesto assurdo, ma non meno assurdo di quello a cui abbiamo assistito, basti pensare alle persone che si baciavano con la mascherina e a quei medici che. Per esempio, filosofavano sul fare sesso con la mascherina indossata, o le barriere di plastica che dividevano gli anziani delle RSA dai loro parenti, quando gli veniva concessa una visita. I bambini piccoli costretti ad indossare la mascherina e quindi a rinunciare a comunicare, alla socialità e al loro sviluppo, i bambini comunicano con la mimica facciale e il contatto, ma gli è stato impedito.
Il Quadro della Paura, riporta il terrore che ci hanno buttato addosso medici, media, politici e istituzioni, un vero e proprio terrorismo mediatico, una propaganda cieca, la paura è controllo, un terrore fatto di morti, bollettini, positivi e menzogne. La cura De Donno funzionava, il covid era curabile con semplici antinfiammatori, il virus non era mortale per la maggior parte della popolazione, il vaccino non preveniva il contagio e nemmeno la trasmissione, il green pass un mero esercizio di potere anti democratico e anticostituzionale.
Pretendevano di insegnarci come lavarci le mani, le norme igieniche e hanno sostituito l’acqua Santa con il gel igienizzante. “No green pass” i cui il lasciapassare verde brucia e i residui di trasformano in libertà. Un’opera dedicata alla vaccinazione, dalla siringa esce un liquido scuro. “Nessuna correlazione”, “Non abbiate paura”. Pianigiani presenta anche “Il Cristo pescatore” e in esclusiva per Radio Roma Television, il suo ultimo lavoro dedicato alla guerra.
Questo il profilo Facebook di Ruggero Pianigiani e questo il suo sito web, dove trovate tutte le sue opere e il suo blog. Sostenere artisti come Ruggero Pianigiani, tra i pochi che hanno avuto il coraggio di opporsi alle follie pandemiche, come Andrea Ra che intervistai nel novembre 2022, e che hanno pagato in prima persona questa scelta coraggiosa, è un dovere per chi ha condiviso le stesse battaglie e le stesse sofferenze.
Ruggero Pianigiani
Ruggero Pianigiani nato a Roma il 4/11/1967 è un artista poliedrico, poeta, scrittore, scultore, sempre attento alle tematiche sociali ed impegnato in iniziative di volontariato per promuovere la cultura e la solidarietà, nel 2010 ha pubblicato il libro di poesie “Le parole di un viaggio” e nel 2015 il libro di narrativa per ragazzi “Gino il bagnino” edito da Viola Editrice. Autore di testi per canzoni dove ha affrontato il delicato tema dell’Alzheimer e nel 2011 con la canzone “Io sono nata nuda” ha denunciato le ingiustizie del sistema economico europeo che affligge i popoli attraverso l’usura e il profitto da parte delle élite finanziarie. Dal 2018 ha espresso la sua creatività maggiormente nella scultura e nella pittura, partecipando a diverse mostre internazionali, di rilievo la scultura “Il Cristo del Pescatore” e la serie pittorica “La Via Covid” composta da una progressiva narrazione artistica di un diverso punto di vista dell’emergenza sanitaria rispetto al pensiero unico propagandato dal “mainstream”.