Francesca Fiorini era un insegnante che si è vaccinata per poter continuare a lavorare, ma purtroppo ha avuto delle reazioni avverse gravi:
donna giovane, insegnante brillante, instancabile e appassionata, ridotta in stato quasi vegetativo. Con problemi di deambulazione autonoma, insonnia, astenia fortissima e invalidante, fortissime difficoltà di parola e concentrazione, passava quasi tutta la giornata su una sedia a dondolo.
Scrive Emilia sulla pagina Facebook di Francesca che è stata inondata di messaggi, sia dei suoi “compagni di sventura”, i danneggiati con cui condivideva la stessa sofferenza e la stessa lotta per la sopravvivenza, per la ricerca di cure, la richiesta di aiuto ignorata da sanità e istituzioni; ma anche da parte delle tante persone che l’avevano conosciuta.
L’avevo conosciuta anche io, ci eravamo sentiti telefonicamente e via chat, Francesca chiedeva aiuto, lo chiedeva a molte persone, cercava disperatamente una soluzione, qualcuno che potesse tirarla fuori dall’incubo in cui era precipitata. L’avevano conosciuta Andrea Caldart, Editore di Quotidianoweb.it, Simona Cardella, consigliere comunale Castel di Tora (RI) e ancora meglio l’aveva conosciuta Giuseppe Sanacore, danneggiato grave costretto sulla sedia a rotelle, era entrato in coma dopo la prima dose, insieme a loro ricordiamo Francesca .
Evidenziamo come la condizione delle persone danneggiate sia estremamente difficile, molti hanno perso il lavoro o non sono più in grado di lavorare, hanno bisogno di cure, visite specialistiche, medicinali e integratori molto costosi, spesso vengono scaricati dal sistema sanitario che li etichetta come pazienti con problemi psicologici o psichiatrici, a volte non vengono creduti nemmeno dagli stessi familiari.
A questo proposito per chi volesse inviare un aiuto a Giuseppe Sanacore per le spese che deve affrontare per curarsi:
IBAN IT17V0760113300001032482885
La morte di Francesca
Molti giornali hanno scritto sull’accaduto, ma molti non hanno fatto nessun cenno, riguardo al fatto che Francesca fosse una danneggiata dal vaccino, incompressibile perché Francesca faceva parte di diverse associazioni di danneggiati, era nelle chat dei danneggiati, sul suo profilo Facebook emerge in modo chiaro ed inequivocabile che era una persona danneggiata dalla vaccinazione, inoltre il suo profilo era pubblico. C’è perfino chi arriva a scrivere: pare che, in questi ultimi due anni, abbia vissuto con l’ossessione degli effetti che avrebbero potuto provocare i vaccini contro il Covid.
La cronaca racconta che Francesca ha tentato di suicidarsi insieme a un misterioso ventiquattrenne tedesco di origini Pakistane, che però si è salvato, una persona che Francesca apparentemente non conosceva e che potrebbe essere giunto a Terni proprio per compiere l’estremo gesto insieme a Francesca. I due potrebbero essersi conosciuti e accordati sul web? È solo una delle domande a cui dovranno cercare una risposta gli inquirenti. Il giovane è indagato per l’ipotesi di istigazione al suicidio.
Un suicidio pianificato, le finestre sigillate con il nastro adesivo, un cartello sulla porta che avvertiva del pericolo per la presenza di monossido di carbonio, nella doccia due contenitori d’acciaio con carbonella e diavolina. Francesca che aveva 42 anni è stata trovata morta, il giovane in gravi condizioni.
Il silenzio sui danni da vaccino
Hanno mentito su molte cose che ormai sono venute a galla, hanno assicurato che il virus era naturale, oggi l’ipotesi più accreditata è che sia un virus artificiale sviluppato tramite guadagno di funzione, hanno detto che non c’era nessuna cura, ma con dei semplici antinfiammatori si sarebbero ridotti i ricoveri del 90% e pensare c’era chi titolava di non prendere gli antinfiammatori.
La cura De Donno con il plasma iperimmune funzionava come confermato da un recente studio da poco pubblicato sul British Medical Journal, ma lo hanno demonizzato.
Hanno detto che i vaccini erano sicuri ed efficaci e che avrebbero protetto i fragili impedendo la trasmissione. “Non ti vaccini, ti ammali, muori o fai morire”, “Il green pass è la garanzia di ritrovarsi tra persone non contagiose” proclamava Mario Draghi. Speranza, Sileri, Brusaferro, Magrini … Non potevano non sapere che il vaccino non era autorizzato per impedire la trasmissione ma solo per proteggere i soggetti vaccinati, non a caso molte persone vaccinate hanno contratto il covid, una a caso Burioni poco dopo la quarta dose.
Come testimonia, dopo le ammissioni di Janine Small della Pfizer al Parlamento europeo, questo documento diffuso dall’avv. Renate Holzeisen. La lettera è la risposta dell’Ema alla domanda di alcuni parlamentari europei, che hanno chiesto se il vaccino brevettato durante la pandemia sia efficace per la prevenzione dell’infezione virale e all’inibizione della trasmissione virale. Ecco la parte più importante della risposta:
Avete ragione a sottolineare che i vaccini contro il COVID-19 non sono stati autorizzati per impedire la trasmissione da una persona all’altra. Le indicazioni sono per la protezione dei soli soggetti vaccinati.
Le informazioni sul prodotto per i vaccini COVID-19 indicano chiaramente che i vaccini sono destinati all’immunizzazione attiva per prevenire la COVID-19. Inoltre, i rapporti di valutazione dell’EMA sull’autorizzazione dei vaccini rilevano la mancanza di dati sulla trasmissibilità “.
Oggi si ostinano a nascondere gli effetti avversi, non se ne deve parlare, arrivano perfino a negare le pericarditi e miocarditi da vaccino, nonostante siano state inserite nella scheda tecnica del vaccino Comirnaty della Pfizer a pag. 30, in alcuni casi con esiti fatali.
C’è il rifiuto ad ammettere che il vaccino possa aver causato degli effetti collaterali, a volte alcuni medici lo ammettono a parole ma si rifiutano di metterlo per iscritto, molti altri medici lo escludono a priori, la sanità pubblica non se ne occupa, la politica tanto meno, i media tacciono, tranne qualche rarissima eccezione.
Così la persona danneggiata si ritrova sola, a volte non viene creduta nemmeno dai parenti, immaginate se improvvisamente domani vi svegliaste con forti dolori al petto, con la nebbia mentale, astenia, dolori e bruciori in tutto il corpo, se di colpo non riusciste più a camminare o a portare una busta della spesa, se vi ritrovaste su una sedia a rotelle e nessuno vi credesse, se di un tratto non foste più in grado di svolgere il vostro lavoro. La depressione è il minimo che possa capitare ad una persona danneggiata, Francesca ha cercato aiuto e alla fine non ha retto ad una vita distrutta, ha deciso che non era quella la vita che voleva vivere, la speranza e l’augurio è che la sua morte possa far luce sui danneggiati da vaccino, affinché vincano la loro battaglia e ricevano ristori ma soprattutto cure ed assistenza medica gratuita in centri specializzati.