Nuova viabilità e smart road: nella prima parte Zaira Bartucca, giornalista, direttore di Recnews.it introduce il nuovo piano industriale 2021 di Autostrade per l’Italia: Droni, 5G, “pali volanti” e camion a guida autonoma. La “nuova viabilità” di Anas e Autostrade per l’Italia.
Un piano quanto meno inquietante che punta ad installare 4.000 telecamere su 2.500 km di strade, piloni che nascondo il 5g, gli autovelox e sui quali possono atterrare i droni che dovrebbero servire per il controllo della sicurezza e per trasportare eventuali farmaci e medicinali in caso di incidenti o necessità. È la nuova viabilità ma cambiano anche i veicoli e “spariscono i conducenti”, auto elettriche e veicoli a guida autonoma, un piano utopico che svela la volontà di controllo, di diminuzione della proprietà privata dei veicoli e la scomparsa degli autisti che verranno sostituiti da veicoli a guida autonoma, anche in nome della truffa green.
Tutto parte dal 2018 e dal governo Conte che, in seguito al crollo del ponte Morandi di Genova, aveva dichiarato guerra ai magnati delle autostrade nazionali, ma che al contrario ha poi delegato anche la gestione delle arterie stradali principali.
Tutto è pensato per dare il “la” a un programma di digitalizzazione selvaggia che deve riguardare la nuova possibile viabilità, oltre allo spazio marino, alle città “smart” e perfino allo spazio astronomico presidiato dall’occhio onnisciente di Cosmo Sky Med. L’escalation di trattative e colpi più o meno bassi come è noto porta, il 31 maggio di quest’anno, alla vendita di Autostrade per l’Italia alla cordata di Cassa Depositi e Prestiti partecipata da diverse aziende estere. Scrive Zaira Bartucca nel suo articolo sulla nuova viabilità.
Autostrade prevede di creare 2900 posti di lavoro in 3 anni, ma quanti autisti di camion perderanno il posto se il 50-60% dei veicoli sarà a guida autonoma? Che fine faranno i taxisti, gli autisti degli autobus, i corrieri e in generale gli autisti e i trasportatori? Quanti posti di lavoro si perderanno?
La svolta elettrica quali problemi pone? È davvero una svolta green? Non lo sembra affatto, senza contare gli evidenti limiti e l’enorme pericolo in caso di incendi, che sono estremamente più intensi e difficili da domare rispetto ai tradizionali veicoli a combustione interna. Che dire poi di droni che volano sopra la testa degli automobilisti e il pericolo che gli cadano sulla testa? Siamo sicuri che i veicoli a guida autonoma siano sicuri e non hackerabili?
Vediamo alcune parti di questo piano industriale che vorrebbe imporci una nuova viabilità fatta di meno libertà, di più controllo e digitalizzazione.
4 Racconti Siciliani
Nella seconda parte Enrico Somma presenta il suo ultimo libro: “4 Racconti Siciliani”.
1) “Prestai” il mio cavallo a Turiddu Giuliano e mi ringraziò 40 anni dopo a N.Y.
2) “La mafia non uccide bambini” come Claudio Domino, Giuseppe Di Matteo etc.
3) Prima di Franca Viola altre donne in altri paesi della Sicilia
4) Da Pio IX, Edgardo Mortara e Santi Savarino per arrivare a Peppino Impastato e Felicia Bartolotta
Questi racconti, tra cui il dialogo tra Claudio Domino e Candido, sono ispirati da controverse vicende della Storia d’Italia recente e passata, tra cui quella sulla mala giustizia italiana che il caso Palamara sintetizza nei suoi aspetti più grotteschi e recenti, come Enrico Somma ha affrontato in vari pamphlet, indagando su fatti che nessuno osa chiarire.
L’autore però cerca di trarne lezioni che solo la conoscenza di un contesto storico più ampio ci può fornire. Filtrando i fatti raccontati attraverso memorie familiari e personali, arricchite dalle proprie esperienze di uomo di Scuola, docente liceale e pubblicista (“giornalista senza giacca e cravatta”) in terra di mafia (oggi pensionato).
Fondamentali quindi risultano le esperienze personali e il vissuto dell’autore, rivisitato attraverso una quotidiana ventennale attività (1982-2001) di corrispondente dei principali quotidiani siciliani (Giornale di Sicilia, L’Ora e La Siclia) nonché direttore responsabile dei tg locali della provincia di Palermo: “Tele Occidente, Telemania e Tv7 Partinico”.
Ha partecipato con i suoi precedenti scritti a illustrare giornalisticamente vicende a cui si è anche qui ispirato in questi “4Racconti siciliani”, avendo conosciuto personalmente anche i genitori di Claudio Domino, con cui ha avuto una frequentazione rafforzata durante ricorrenze di dolorose commemorazioni. La signora mamma di Claudio Domino è anche intervenuta a Palermo con un significativo intervento, illustrando la vicenda del figlio, durante un dibattito su uno dei pamphlet di E. Somma nella biblioteca Camaione, su cui relazioni di giornalisti come G. Lo Bianco, Piero. Messana, F.sca Currieri, Ignazio Coppola, e dell’avv. F.ppo Giacalone.
Il racconto su Claudio Domino è seguito da un dialogo che rende più viva la “favola bella” della mafia che non uccide bambini” facendo parlare dal Cielo il suo protagonista con un fantomatico interlocutore terrestre modellato sul “Candido” di Voltaire, rivisitato attraverso attualizzazioni che furono anche di Leonardo Sciascia.