I danneggiati della regione Veneto, gruppo “Persone in cammino”, raccontano la loro disavventura con le iniezioni del farmaco sperimentale, che ci hanno imposto come vaccino sicuro ed efficace. Oggi sappiamo con assoluta sicurezza che si trattava di un farmaco sperimentale è scritto nel contratto di acquisto e che la stessa azienda farmaceutica ammetteva di non conoscere i possibili effetti collaterali a breve, media e lunga distanza, per questo motivo nei contratti firmati dalla Ue, le cui trattative si sono svolte tramite sms tra Ursula Von Der Leyen e Burla (A.d. Pfizer), la Pfizer declina ogni responsabilità sugli stati. Ma oggi chi si occupa dei danneggiati?
Politici, media, medici, istituzioni e perfino il Papa ci hanno ingannati, assicurando che il farmaco non era sperimentale e che era sicuro ed efficace, non era nemmeno efficace dal momento che non preveniva il contagio e la trasmissione, molti cittadini però hanno creduto ciecamente a quanto gli veniva raccontato, anche grazie al terrore diffuso dagli stessi soggetti, con la falsa narrazione che eravamo di fronte ad un virus mortale per il quale non esistevano cure.
“Non ti vaccini, ti ammali muori o fai morire”, “Il green pass è la garanzia di ritrovarsi tra persone non contagiose”, balle o menzogne se preferite, per le quali l’ex presidente del consiglio Mario Draghi non si è nemmeno mai scusato. “Non si invochi la libertà per sottrarsi alla vaccinazione” così ammoniva Mattarella il 5 settembre 2021 anche lui ad oggi non si è mai scusato e non ha mai nemmeno ammesso che il green pass non aveva nulla a che fare con la costituzione, perché la libertà individuale non è sacrificabile, così come la salute, a maggior ragione per un farmaco sperimentale i cui effetti collaterali erano sconosciuti, che non proteggeva dalla malattia e non impediva il contagio.
Così c’è chi si è vaccinato perché ha creduto nelle loro parole, chi per proteggere un parente fragile, chi per non essere sospeso dal lavoro e purtroppo molte, troppe persone hanno pagato con la vita, altri sono rimaste danneggiati e hanno perso la salute e il lavoro e oggi sono abbandonate dallo Stato e dalla sanità.
Abbiamo raccontato più volte le storie di persone danneggiate e ci siamo più volte occupati di questa tragedia che si vorrebbe negare e tenere ben nascosta, per esempio qui, qui, qui, qui, qui e qui e continueremo a farlo fino a che le istituzioni e la sanità non si assumeranno le loro responsabilità e si prenderanno cura di loro.
Tre danneggiati si raccontano
Carmem racconta una storia drammatica, con reazioni avverse multiple ed eclatanti che però non hanno impedito ai medici vaccinatori di obbligarla a ben 3 inoculazioni, lei con una bimba piccola essendo l’unica fonte di reddito della famiglia, non ha potuto sottrarsi e oggi ha la pancia gonfia come se fosse incinta, dolori ovunque e mille altri problemi, proprio lei che credeva nelle vaccinazioni e che è una sanitaria, oggi è come altri danneggiati, completamente abbandonata.
Luigina si è vaccinata per proteggere la madre fragile e nonostante 3 tumori, fortissimi dolori alle gambe, forti sbalzi di pressione e mal di testa, ependinoma di livello 2, neuropatia delle piccole fibre, ipertono muscolare, iperestesia e spasticità; hanno continuato a consigliare un’ulteriore vaccinazione. Luigina era una sportiva ed un alpinista esperta, oggi è tra i danneggiati gravi non riesce a fare più di qualche centinaio di metri e non riesce nemmeno a portare una busta della spesa.
Sashka dopo la seconda dose accusa fortissimi bruciori allo stomaco, tremolio, perdita della parola, si reca al pronto soccorso dove le dicono che ha avuto un’ischemia cerebrale con eventi elettrici nel cervello, le prescrivono farmaci anti epilettici. Dopo la terza dose, fatta per continuare a lavorare, ma una mattina mentre si recava al lavoro ha iniziato ad avere tremolii in tutto il corpo, per cui è stata costretta a licenziarsi. Oggi anche lei fa parte dei danneggiati disoccupati.
Queste persone hanno perso, la salute e il lavoro, devono pagarsi costose visite specialistiche, esami e medicine, oltre alle spese ordinarie.
Chi desidera sostenere i danneggiati di “Persone in cammino” Regione Veneto, può inviare un bonifico:
IBAN IT36G0890488310005000008016
CAUSALE: EVENTI AVVERSI
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