Vincenzo Lorusso e Andrea Lucidi, giornalisti freelance, inviati in Donbass, presentano il loro reportage sui bambini di Gorlovka, che vivono dal 2014 sotto i bombardamenti e sono abituati a vivere nelle cantine trasformate in rifugi, convivono con i bombardamenti e per loro è normale giocare nel cortile e correre nei rifugi in caso di bombardamenti. Un’infanzia negata una convivenza forzata con l’odio, la violenza e la morte.
La vita in questo villaggio a poca distanza dalla linea del fronte manca spesso l’acqua e l’elettricità, a disagio si somma disagio.
Per fortuna l’organizzazione “Aiutateci a salvare i bambini” opera dal 2014 per dare a questi bambini la possibilità di non crescere nella guerra ed organizza dei soggiorni vacanza sul mare nei mesi estivi, fornisce il materiale scolastico e interviene anche per l’acqua potabile.
Le minacce di morte
Parliamo poi delle minacce ricevute da Andrea lucidi:
Qualche giorno fa sono stato inserito nella Kill-List dei servizi di sicurezza ucraini “Mirotvoretz”. Come italiano non posso fare a meno di ricordare che su questa lista era stato inserito anche Andrea Rocchelli, ucciso dall’esercito di Kiev nel 2014, la cui foto è ancora presente in questo database con sopra scritto “liquidato”.
Secondo il centro Mirotvoretz io sarei colpevole di diffusione di propaganda russa, supporto dell’invasione dell’Ucraina e udite udite, “partecipazione ai crimini russi contro il governo di Kiev ed il popolo ucraino”.
Gli stessi servizi ucraini hanno pubblicato oggi un articolo che mi riguarda tramite il sito del “Centro di informazione strategica” controllato dal ministero ucraino per la cultura e le politiche dell’informazione.
E’ evidente che il mio lavoro sta dando fastidio ai servizi di Kiev. Per quanto mi riguarda continuerò a fare quello che sto facendo: mostrare a tutti voi quello che succede in Donbass, come lo vedo io, senza filtri e senza manipolazioni. Forse è questa la cosa che dà più fastidio a chi ha deciso di includermi in questa kill-list.
Minacce ricevute a più riprese anche da Vincenzo Lorusso, bersagliato sui social e minacciato di morte, qualcuno ha perfino diffuso i suoi dati e il suo indirizzo.