In questa puntata Padre Janvier Mahougnon Gbénou – Jesusmary Missigbètò, per tutti ormai Padre Gennaro, spiega nel dettaglio la sua lettera aperta dove accusa Papa Francesco di numerose eresie e chiede umilmente di correggere i suoi errori per il bene della Chiesa e dei fedeli. Questo il testo della lettera:
Io accuso…!
Lettera al Romano Pontefice
Di Padre Janvier Gbénou (nome di penna: Father Jesusmary Missigbètò)
fa*******@gm***.com / Twitter, Facebook, YouTube: @fatherjesusmary
Lettera a Papa Francesco
Romano Pontefice
Caro padre,
Mi permette, nel mio amore per Gesù (Verità Eterna del Padre), per la Chiesa e per lei, di scrivere questa lettera aperta per richiamare la sua attenzione, una volta di più, sul fatto che non ha ancora corretto gli errori e le eresie del suo magistero che hanno cambiato la morale e la dottrina cristiana attraverso il relativismo e l’etica situazionale (cfr. Codice di diritto canonico 751; Robert Spaemann, intervista del 29 aprile 2016 con Anian Christoph Wimmer della Catholic News Agency)? Sinceramente, dovremmo esserle grati perché il suo pontificato ha richiamato l’attenzione sul posto del cuore e della tenerezza nei rapporti con il prossimo, sulla cura dei poveri e degli emarginati, sulla misericordia e sulla comprensione dei pastori verso i peccatori, ecc. Vanno ricordate anche le belle pagine di encicliche, esortazioni, lettere e omelie che contengono testi preziosi come il passo di Amoris laetitia sull’inno alla carità di San Paolo. Papa San Giovanni Paolo II ci ha insegnato a pregare con l’anima. Papa Benedetto XVI ci ha insegnato a pensare con la testa. E Papa Francesco ha voluto insegnarci ad amare con il cuore. Ci è riuscito? No. In realtà, dal 2016 sono comparsi diversi errori nell’insegnamento ufficiale della Chiesa, che hanno creato una crisi di fiducia dei fedeli cattolici in lei, perché per amare veramente Dio e il prossimo, il loro cuore ha bisogno della verità come luce dell’intelligenza e della preghiera come nutrimento dell’anima. È consapevole dei suoi errori? Se la risposta è NO, non c’è forse una mancanza di umiltà da parte sua nell’ascoltare la correzione filiale (cfr. Galati 2:11-14; San Tommaso d’Aquino, Summa Theologica II-II, q.33, a.4) di molti figli della Chiesa (vescovi, sacerdoti, professori universitari ed esperti di teologia e morale) che hanno richiamato la sua attenzione su questi vari errori (cfr. Lettera aperta al Collegio Cardinalizio, luglio 2016, 45 firmatari; Correzione Filiale a Papa Francesco, luglio 2017, 62 firmatari; Lettera Aperta ai Vescovi, aprile 2019, 20 firmatari; la mia correzione filiale, 29 giugno 2023)? Se la risposta è SI, perché si rifiuta di correggere errori che devono essere urgentemente corretti per evitare che i fedeli cattolici commettano atti gravemente immorali? Con questa lettera non chiedo al popolo cristiano di sollevarsi, ma al papa cristiano di sollevare la sua umiltà…
Il 19 marzo 2016, a proposito dei divorziati risposati, lei ha affermato che “in queste situazioni, molti, conoscendo e accettando la possibilità di convivere ‘come fratello e sorella’ che la Chiesa offre loro, rilevano che, se mancano alcune espressioni di intimità, ‘non è raro che la fedeltà sia messa in pericolo e possa venir compromesso il bene dei figli’” (Amoris laetitia nota 329). Il 5 settembre 2016, con i vescovi della Regione Pastorale di Buenos Aires, lei ha affermato che “l’impegno di vivere in continenza può essere proposto. Amoris laetitia non ignora le difficoltà di questa opzione… l’opzione di cui sopra può non essere di fatto realizzabile”. Il 5 giugno 2017 lei ha disposto che queste tre frasi fossero pubblicate come “Magisterium authenticum” (Acta Apostolicae Sedis 108; pp. 1071-1074; www.vatican.va/archive/aas/documents/2016/acta-ottobre2016.pdf). Quando si è visto un Papa affermare che la virtù della castità è un’opzione e presentare la fedeltà e il bene dei figli come scuse per commettere adulterio o fornicazione, atti intrinsecamente e moralmente malvagi? Mai! Lei ha così permesso ad alcuni cattolici di ricevere la Santa Eucaristia senza pentirsi dei loro gravi peccati. Lei è caduto in tre eresie: il rifiuto dell’universalità del sesto comandamento (cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica 1956, 1958); il rifiuto del carattere assoluto del sesto comandamento (cfr. Esodo 20:14; Marco 10:11-12); il rifiuto della risoluzione di lottare per evitare il peccato, che è una condizione assolutamente necessaria per ricevere il Sacramento della Confessione (cfr. Concilio di Trento, Dottrina sul Sacramento della Penitenza, 14a sessione, 25 novembre 1551, DS 1676 e 1678; Catechismo di San Pio X, Della Dottrina Cristiana, Parte IV, 731; Catechismo della Chiesa Cattolica 1451; Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica 303 ; Giovanni Paolo II, Familiaris consortio 84; Documento della Congregazione per la Dottrina della Fede, 14 settembre 1994; Tradimento della sana dottrina attraverso “Amoris laetitia”, Tullio Rotondo, marzo 2022; la mia 2a lettera aperta).
Il 10 dicembre 2018, insieme al Cardinale Luis Francisco Ladaria Ferrer SJ (Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede) e all’Arcivescovo Giacomo Morandi (Segretario), lei ha autorizzato l’isterectomia (asportazione dell’utero) con il pretesto dell’accordo di medici esperti che avrebbero garantito che nessuna gravidanza futura potesse arrivare a termine. Quando si è visto un Papa acconsentire a una simile pratica? Mai! Poiché lo stato dell’ utero non costituisce un pericolo presente o futuro per la salute della donna, lei ha così permesso la sterilizzazione diretta, un atto intrinsecamente e moralmente malvagio (cfr. Humanae vitae 14; Documento della Congregazione per la Dottrina della Fede, 31 luglio 1993), ora insegnato nelle università cattoliche e praticato negli ospedali cattolici. È anche la prima misura antinatalista della Chiesa Cattolica e il primo errore della Congregazione per la Dottrina della Fede (cfr. la mia 3a lettera aperta). Lei è caduto in un’eresia: il rifiuto della legge divina sulla procreazione (cfr. Genesi 1:28; 38:9-10).
Il 4 febbraio 2019, negli Emirati Arabi Uniti, lei e Ahmed el-Tayeb, Imam di Al-Azhar, avete firmato una dichiarazione sulla fratellanza umana contenente la seguente frase: “Il pluralismo e le diversità di religione, di colore, di sesso, di razza e di lingua sono una sapiente volontà divina, con la quale Dio ha creato gli esseri umani”. Questa frase confonde il permesso di Dio con la volontà di Dio. Dire che Dio ha permesso l’esistenza di una diversità di religioni è vero perché Dio rispetta la libertà umana anche quando questa sbaglia creando una religione che non è quella voluta da Dio. È invece falso dire che Dio ha voluto che ci fosse una diversità di religioni. Infatti, alcune religioni praticano il male, ad esempio l’idolatria o la prostituzione sacra. Ma Dio non può volere il male. Quando si è visto un Papa fare una simile affermazione? Mai! Lei ha così accettato un relativismo religioso che mette tutte le religioni sullo stesso piano e nega la specificità del cristianesimo come religione suprema voluta da Dio (non c’è salvezza al di fuori di Gesù Cristo). Per questo lei ha partecipato all’idolatria di tre cerimonie pagane (4 ottobre 2019 con la Pachamama, 25 e 27 luglio 2022 con gli autoctoni del Canada), un atto intrinsecamente e moralmente malvagio (cfr. la mia 5a lettera aperta). Lei è caduto in due eresie: il rifiuto della bontà della volontà di Dio (cfr. Genesi 1:31); il rifiuto dell’unicità della missione salvifica di Cristo (cfr. Giovanni 14:6; Dominus Iesus 13).
Il 21 ottobre 2020, nel documentario internazionale ‘Francesco’ (disponibile su Discovery+ Channel dal 28 marzo 2021), lei ha chiesto pubblicamente l’adozione di leggi sulla convivenza civile omosessuale, affermando: “Quello che dobbiamo fare è una legge di convivenza civile; hanno il diritto di essere coperti legalmente. Ho difeso questo”. Lei ha acconsentito alla realizzazione di questo documentario da parte del suo amico Evgeny Afineevsky, un omosessuale militante che nel 2009 ha realizzato un film di promozione dell’omosessualità (Oy Vey! Mio figlio è gay!). Il 15 settembre 2021, il 5 febbraio 2023 e il 10-11 marzo 2023, lei ha chiesto queste stesse leggi con il pretesto della condivisione legale dei benefici socio-economici. Quando si è visto un Papa agire in questo modo, chiedendo all’umanità di adottare leggi sulla convivenza omosessuale? Mai! Lei ha così commesso l’errore pontificio più pubblicizzato e “un atto gravemente immorale” (Documento della Congregazione per la Dottrina della Fede, 3 giugno 2003), autorizzando una convivenza sessuale intrinsecamente malvagia. In realtà, lei ha eliminato tre aspetti importanti riguardanti gli omosessuali. Il primo è la distinzione tra ‘leggi di convivenza’ e ‘leggi di protezione’. Le leggi di convivenza sono legate all’ideologia LGBTQ, mentre le leggi di protezione sono legate alla discriminazione umana. Esistono leggi di protezione per i bambini, le donne, i disabili, i migranti, i detenuti e così via. Tutte queste persone hanno diritto a considerazione e a un trattamento umano, il che non richiede leggi sulla convivenza sessuale (cfr. la mia 1a lettera aperta). Il secondo aspetto è che gli omosessuali possono ricorrere “al diritto comune per tutelare situazioni giuridiche di reciproco interesse” (Documento della Congregazione per la Dottrina della Fede, 3 giugno 2003), il che non richiede leggi sulla convivenza sessuale. Il terzo aspetto è il principio morale di evitare le occasioni di peccato e di tenerle lontane (cfr. Ecclesiastico 21:2; Matteo 5:29-30; Marco 9:43-48; Catechismo della Chiesa Cattolica 2340, 2359; Adolphe Tanquerey, Compendio di teologia ascetica e mistica 36, 83, 215, 262, 326, 333, 362, 587, 636, 638-641, 706, 745, 755, 827, 876, 878-879, 912, 919, 957-958, 963, 1026, 1107-1108, 1111, 1336). Lei è caduto in due eresie: il rifiuto della legge divina sul matrimonio tra uomo e donna (cfr. Genesi 2:24; 18:20); il rifiuto del proposito di evitare le occasioni di peccato, condizione assolutamente necessaria per ricevere il Sacramento della Confessione (Catechismo di San Pio X, Della Dottrina Cristiana, Parte IV, 735, 738-739).
Il 15 settembre 2021, con il pretesto che “la Comunione non è premio per i perfetti” (conferenza stampa al ritorno dal viaggio in Slovacchia), lei ha autorizzato tutti i politici pubblicamente favorevoli all’aborto a ricevere la Santa Eucaristia senza la necessità di rifiutare il loro attaccamento all’aborto (cfr. la mia 4a lettera aperta). Quando si è visto un Papa dare una simile autorizzazione? Mai! Lei ha così permesso ad alcuni cattolici di ricevere la Santa Eucaristia senza pentirsi dei loro gravi peccati e ha mancato al suo dovere di pastore di formare la coscienza dei cristiani al bene morale (Lumen Gentium 25, Codice di Diritto Canonico 749). Lei è caduto in due eresie: il rifiuto della necessità del Sacramento della Penitenza per accedere all’Eucaristia in caso di peccato grave (cfr. 1 Corinzi 11:27-29; Codice di Diritto Canonico 915, 916, 1347§2); il rifiuto della gravità morale dell’aborto, un atto intrinsecamente e moralmente malvagio (cfr. Esodo 20:13; Deuteronomio 19:10).
Al termine di questo promemoria, rivolgo con umiltà e rispetto le seguenti accuse al Collegio Episcopale e a ogni vescovo, al Collegio Cardinalizio e a ogni cardinale, alle Conferenze Episcopali di ogni paese, al Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, al Tribunale della Rota Romana, al Dicastero per i Vescovi e al Dicastero per la Dottrina della Fede. Accuso Papa Francesco, il Cardinale Luis Francisco Ladaria Ferrer SJ e l’Arcivescovo Giacomo Morandi di aver causato il primo errore della Congregazione per la Dottrina della Fede, autorizzando la sterilizzazione diretta mediante isterectomia. Accuso Papa Francesco di non aver riconosciuto che alcuni atti (adulterio, sterilizzazione, idolatria, omosessualità, aborto) sono intrinsecamente malvagi e non possono mai essere moralmente accettabili a causa di circostanze attenuanti o perché contengono “elementi positivi” (cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica 1756; Tommaso d’Aquino, Opuscula Theologica II 1168; Giovanni Paolo II, Veritatis splendor 81-83). Accuso Papa Francesco di aver cambiato la morale e la dottrina cristiana attraverso il relativismo (morale, sessuale, religioso) e l’etica della situazione e di essere caduto nelle eresie sopra menzionate. Accuso Papa Francesco di voler continuare questo profondo cambiamento con il prossimo Sinodo sulla sinodalità (ottobre 2023 e 2024), avendo dato il diritto di voto a diversi partecipanti a favore della contraccezione, della fornicazione, dell’adulterio, della fecondazione in vitro, dell’aborto, delle leggi sulla convivenza omosessuale, della benedizione delle coppie omosessuali, dell’eutanasia, del matrimonio dei sacerdoti e dell’ ordinazione sacerdotale delle donne. Come capire altrimenti perché l’eminente Cardinale Robert Sarah, attualmente il più noto vescovo africano, che ha lavorato per molti anni in Vaticano ed è contrario al relativismo e all’etica della situazione, non è stato invitato al Sinodo? Accuso infine i seguenti cardinali, vescovi e sacerdoti di avere, come Papa Francesco, una mentalità che accetta il relativismo e l’etica della situazione e di essere caduti in una o più eresie: Pietro Parolin, Walter Kasper, Francesco Coccopalmerio, Lorenzo Baldisseri, Christoph Schönborn, Agostino Vallini, Luis Francisco Ladaria Ferrer SJ, Matteo Maria Zuppi, Marcello Semeraro, Blase Cupich, Reinhard Marx, Óscar Maradiaga, Georg Bätzing, Helmut Dieser, Dieter Geerlings, Franz-Josef Bode, Peter Kohlgraf, Heinrich Timmerevers, Joseph Tobin CSsR, Wilton Gregory, Robert McElroy, José Tolentino de Mendonça, Jean-Claude Hollerich SJ, Peter Turkson, Mario Grech, Víctor Manuel Fernández, Américo Aguiar, Charles Scicluna, Giacomo Morandi, Michael Jackels, John Wester, Paul Dempsey, Johann Bonny, Franz-Joseph Overbeck, Bruno Forte, Marcelo Sánchez Sorondo, Sergio Alfredo Fenoy, John Stowe, Vincenzo Paglia, Joseph Maria Bonnemain, Timothy Radcliffe OP, Arturo Sosa SJ, Antonio Spadaro SJ, Thomas Reese SJ, James Martin SJ, Maurizio Chiodi, Philippe Bordeyne, Adriano Oliva, Roy Donovan, Gerry O’Connor, Tim Hazelwood, John Collins, Jorge Ignacio García Cuerva.
Nel fare queste accuse, sono consapevole di espormi a sanzioni da parte del Vaticano. E mi espongo volontariamente. Infatti, queste sanzioni sarebbero ingiuste e costituirebbero un abuso di potere da parte del Vaticano per soffocare la verità. Sono obbligato a pubblicare la verità che tutti i fedeli cattolici (1,3 miliardi) hanno il diritto di conoscere. Sono obbligato a obbedire all’ottavo comandamento del Decalogo evitando il peccato di adulazione (Catechismo della Chiesa Cattolica 2480). Per quanto riguarda le persone che accuso, non le conosco, non le ho mai viste, non ho alcun rancore o odio nei loro confronti. E l’azione che sto compiendo qui è solo un mezzo pubblico per accelerare l’esplosione della verità e della giustizia. Infatti, se la giustizia vaticana è veramente giusta, sono queste persone accusate che dovrebbero essere sanzionate, secondo il Codice di Diritto Canonico, perché hanno diffuso errori morali e dottrinali nella Chiesa (1364), hanno scandalizzato il mondo con questi errori (1339) e hanno usato un documentario internazionale per incoraggiare l’umanità ad adottare leggi di convivenza omosessuale (1369). Gesù ha detto: “Sia il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno” (Matteo 5:37). Se gli accusati rifiutano l’accusa, accettino di rispondere pubblicamente SI o NO alle seguenti cinque domande: 1) È moralmente giusto affermare che “l’impegno di vivere in continenza” è una “opzione”? 2) È moralmente giusto eseguire un’isterectomia (asportazione dell’utero) quando lo stato dell’utero non costituisce un pericolo presente o futuro per la salute della donna? 3) È moralmente giusto che un cristiano, un sacerdote, un vescovo o un papa prenda l’iniziativa di chiedere leggi sulla convivenza omosessuale? 4) È moralmente giusto che un cristiano partecipi a riti pagani? 5) È moralmente giusto dare il Sacramento dell’Eucaristia a tutti i politici pubblicamente favorevoli all’aborto che non rinunciano all’aborto? Ovviamente, la risposta a queste cinque domande è NO. Tutti i cattolici fedeli lo sanno. Lo sa anche l’ultimo battezzato con un minimo di formazione cristiana ortodossa. Lo sanno anche i non cattolici con un minimo di conoscenza della legge morale naturale e dell’insegnamento cattolico. Se anche la risposta degli accusati è NO, allora che spieghino pubblicamente perché hanno detto e fatto cose contrarie a quella risposta. Io ho una sola passione, l’amore per Gesù e Maria, per la Chiesa, per il Papa e per l’umanità. La mia infuocata protesta è semplicemente il grido della mia anima. Che osino portarmi davanti a un tribunale canonico e che il giudizio avvenga alla luce del sole (cfr. Giovanni 3:19-21)! Aspetto. La prego di ricevere, caro padre, l’assicurazione del mio profondo rispetto e le mie preghiere quotidiane affinché accetti finalmente di rispondere ai ‘Dubia’ dei Cardinali Walter Brandmüller, Raymond Leo Burke, Carlo Caffarra e Joachim Meisner (19 settembre 2016), nonché alle cinque domande che ho appena posto.
Cotonou, 16 luglio 2023
Festa di Nostra Signora del Monte Carmelo