Una puntata incentrata sulle incongruenze del racconto della guerra in Ucraina, sulle armi inviate dall’Italia e sulle inascoltabili e irricevibili parole del presidente del consiglio Giorgia Meloni.
Iniziamo con un breve video del vignettista Vauro che per una volta mi trova d’accordo con la sua posizione, il direttore di “Repubblica” e l’inviata del TG1 Stefania Battistini sono stati decorati da Zelensky con la medaglia al merito per la causa ucraina, ma se c’è un merito tanto che un leader di un paese in guerra decora i giornalisti, significa che hanno fatto propaganda e non informazione. La Merlino obietta la solita filastrocca senza senso ne verità, ovvero che non ci sono due paesi in guerra ma uno ha invaso l’altro. Vauro replica la guerra è iniziata nel 2014, Zelensky a bombardare il suo popolo non ci ha messo nulla, distruggendo scuole, ospedali, strutture, tutto testimoniato anche da bravissimi giornalisti italiani come Andrea Rocchelli ucciso dalla guardia nazionale ucraina e l’autore dell’omicidio è stato decorato anche lui.
La Meloni ieri e oggi
La Meloni che si contraddice da sola, prima era pro Putin e pro Russia e contro le sanzioni, ma da quando è al governo ha tradito ogni promessa fatta, ogni impegno preso con gli elettori.
Quello che si investe in difesa torna cento volte tanto in termini di capacità di difendere i propri interessi nazionali, supercazzola a parte, la Meloni non sa rispondere alla domanda di quanto di implementerà la spesa per le armi, secondo quanto richiesto dalla Nato e dagli Usa. La Meloni prosegue inanellando una sciocchezza dietro l’altra, ma i filmati la sbugiardano. Poi quando arriva a dire che se noi non sostenessimo l’Ucraina subiremmo un’invasione e che non spendiamo soldi per le armi perché inviamo armi che già abbiamo, ovviamente Vespa tace e acconsente come nel suo stile, ma la realtà è che se non inviassimo armi potremmo lavorare sulla diplomazia e che se abbiamo le armi è perché le abbiamo pagate e per rifornire gli arsenali dovremmo comprarne di nuove.
I nuovi droni killer, la protesta in Russia contro l’invio di armi all’Ucraina, il reclutamento violento dei civili ucraini.
La minaccia del manifesto gay
Cambiamo argomento e leggiamo il manifesto gay del 1987 che è una vera e propria minaccia e dichiarazione di guerra verso gli eterosessuali, la protesta di Birmimgham in Inghilterra contro gli insegnamenti gender e le illustrazioni sessualmente esplicite. Il caso del transgender che vorrebbe farsi impiantare l’apparato riproduttivo femminile, restare incinto per poi abortire e diventare così il primo transgender ad abortire, che dire? Viva la vita! I casi psichiatrici invece di essere curati vengono promossi. Biancaneve che diventa mulatta e senza i sette nani …
I pericoli del farmaco sperimentale denunciati dal direttore di “Libero quotidiano” Pietro Senaldi. Beppe Grillo con la mascherina nel dicembre 2019 che preannuncia che vogliono sanificare, igienizzare il mondo. L’aumento dei danneggiati e le follie climatiche, l’intelligenza artificiale e il transumanesimo.