Un’intervista esclusiva ed eccezionale, per la prima volta Padre Janvier Mahougnon Gbénou, rilascia un’intervista in Italia, dopo essere stato sospeso a Divinis.
Padre Janvier Mahougnon Gbénou – Jesusmary Missigbètò È nato da una famiglia povera (il padre meccanico, la madre casalinga) del Benin, paese dove ancora prospera la stregoneria del “Vudú”. Nell’aprile del 2009 incontra Papa Benedetto XVI, durante un’udienza concessa agli studenti. Entra nell’Opus Dei e il 5 novembre 2011 all’età di 31 anni viene ordinato diacono. Il 5 maggio 2012, riceve l’ordinazione sacerdotale, insieme a 35 diaconi della Prelatura dell’Opus Dei, Padre Janvier è il più giovane.
Padre Janvier si racconta con grane trasparenza, il suo primo incontro con Dio, le difficoltà di essere cattolici in uno stato dove sono ancora vivi e forti i riti tribali. La sua vocazione e la decisione di dedicare la sua vita a Gesù, il suo rapporto con la figura di Maria, che definisce sua mamma.
La frattura tra i due papati
Ordinato sacerdote sotto il papato di Benedetto XVI, ha vissuto in prima persona le “dimissioni” di Ratzinger e il passaggio alla chiesa di Papa Francesco e non ha potuto fare a meno di notare un brusco cambiamento, un cambio di rotta che allontana i fedeli da Gesù e dalla via della croce.
Ha sopportato in silenzio per alcuni anni, ma poi la sua grande fede ha avuto il sopravvento e non ha potuto fare a meno di richiamare il Papa ai suoi doveri. Ha iniziato a farlo nel 2021, attraverso interviste e lettere aperte che trovate, per esempio, qui, qui, qui, qui, qui e qui.
Il sacerdote africano si è allarmato quando, il 21 ottobre 2020, nel documentario Francesco di Evgeny Afineevsky, Papa Francesco ha detto: “Quello che dobbiamo fare è una legge di convivenza civile; hanno il diritto di essere coperti legalmente. Ho difeso questo”. È stato dopo questa dichiarazione che il sacerdote ha iniziato a parlare in pubblico.
Nel marzo 2021, l’Opus Dei ha sospeso padre Jesusmary dopo che non ha obbedito agli ordini dei suoi superiori di non criticare pubblicamente il Papa.
La prima lettera aperta
A novembre 2021 pubblica la “Prima lettera aperta a papa Francesco, a cardinali e vescovi, ai cristiani e alle persone di buona volontà”
“Dovrei aver paura di dire la verità a papa Francesco, ai cardinali e ai vescovi? Non credo, perché sono i nostri padri nella Chiesa ed è l’amore per loro e per la Chiesa che mi spinge a scrivere ora della verità di Dio riguardo al matrimonio, alla famiglia e alla sessualità”
Il Papa San Giovanni Paolo II e il Papa Emerito Benedetto XVI hanno usato la via della prudenza spiegando il loro magistero nel documento della Congregazione per la Dottrina della Fede (CDF ) , del 3 giugno 2003, intitolato “Considerazioni sulle proposte di dare diritto riconoscimento alle unioni tra persone omosessuali”. Una delle loro affermazioni è: “Se è vero che tutti i cattolici sono obbligati ad opporsi al riconoscimento legale delle unioni omosessuali, i politici cattolici sono obbligati a farlo in modo particolare, secondo la loro responsabilità di politici” (10). E si potrebbe aggiungere che vescovi, cardinali e papa Francesco sono ancora più obbligati a farlo. O Papa Giovanni Paolo II e Papa Benedetto XVI si sono sbagliati? O è piuttosto papa Francesco ad essere in errore? Non possono esserci due verità sullo stesso argomento, altrimenti si cade nel relativismo morale”.
La seconda lettera aperta
Nel dicembre 2021 pubblica la SECONDA LETTERA APERTA A PAPA FRANCESCO, CARDINALI E VESCOVI La “misericordia” di Amoris Laetitia ha conseguenze nefaste per la Chiesa: lettera aperta a papa Francesco.
Nel gennaio 2022, dopo aver chiesto le dimissioni di Papa Francesco Padre Jesusmary Missigbètò, ha parlato a LifeSiteNews dopo aver chiesto pubblicamente il sostegno dei media cattolici per diffondere la verità e incoraggiare Papa Francesco a rettificare le questioni poste da Amoris Laetitia.
Nel giugno 2022 si domanda se Papa Francesco sia un massone “O Padre, è impossibile non porvi le seguenti domande: Lei è un membro della massoneria ecclesiastica? Chi sono i cardinali, vescovi e sacerdoti che sono membri di questa massoneria ecclesiastica?”.
Ha infine scritto una risposta pubblica all’ultimo decreto che gli vieta di predicare, confessare e celebrare la Messa sia in pubblico sia in privato, nella quale tocca e critica diverse “uscite” e dichiarazioni di Papa Francesco.