Insieme al prof. Avv. Augusto Sinagra, ripercorriamo le tappe del suo straordinario intervento all’udienza della consulta sull’obbligo vaccinale del 4 aprile, un intervento in punta di diritto ma pregno di grande umanità e passione. Questa volta la Sciarra, seppure ha cercato più volte di interromperlo, non è riuscita a togliergli la parola, come fece nell’udienza del 30 novembre.
Il professore ripercorre i passaggi salienti, che vedremo nella puntata e ne dà ampia spiegazione.
Il conflitto di interessi
Marco D’alberti non appare imparziale, era il consigliere speciale di Mario Draghi, durante la pandemia e molto probabilmente avrà consigliato il premier sull’obbligo.
C’è un riferimento al regolamento Corte di Strasburgo. Dove la Sciarra è stata recentemente, è la prima volta che succede, forse perché è stato depositato un ricorso contro di lei per l’udienza del 30 novembre, in cui, tra le altre cose, è stato soppresso il diritto di difesa?
Sinagra presenta un’istanza di rinvio, per il tempo necessario per valutare se ci sia qualcosa che possa essere di interesse rilevante alle parti della difesa. Poi Cita l’ex presidente Giorgio Lattanzi. La prima interruzione della Sciarra arriva dopo poco più di due minuti.
Il diritto alla difesa
Ma Sinagra denuncia l’impossibilità di attenersi ai 2-3 minuti per svolgere la sua difesa, perché deve argomentare, come previsto dalla Corte di Strasburgo. Poi la stilettata:
Oggi discutete di questioni di vita o di morte. Lo stesso Collegio costituzionale non abbia mai utilizzato lemmi come “morte” o “decesso”, riuscendo nell’impresa di riconsegnare al legislatore la validazione di una pratica medica obbligatoria equivalente ad una licenza di imporre ai cittadini il rischio “calcolato” di morire. Quale è il rispetto dovuto alla persona umana?
Sinagra fa notare che i giudici Possono rivedere le motivazioni della decisione dell’udienza del 30 novembre. Poi non risparmia un’ulteriore frecciata alla Sciarra, che rilasciò un’intervista al Corriere della Sera, prima che uscissero le motivazioni della decisione della Consulta per l’udienza del 30 novembre, cosa mai successa, come che il presidente della Corte Costituzionale facesse visita alla Corte di Strasburgo, e di una gravità inaudita.
Quale scienza avete seguito?
Quale scienza avete seguito voi? Quella di Burioni, Galli, Crisanti o quella di Montagnier?
Ma i giudici ignorano l’inchiesta di Bergamo? I dialoghi Brusaferro-Speranza. o le dichiarazioni di Magrin: “Meglio tacere piuttosto che uccidere il vaccino”, meglio uccidere le persone?
Sulla questione di diritto i giuristi costituiscono una categoria socialmente pericolosa quando si mettono a fare solo diritto e qui cita Hans Kelsen.
Come scrive su Avvocati Liberi l’avv. Roberto Martina
Hans Kelsen è stato il principale fautore del neopositivismo giuridico, cioè quella dottrina da formulata tra il 1920 e il 1932, secondo la quale la legge deve rimanere distinta e separata dai valori morali, etici, economici, sociali, religiosi, etc. La legge positiva è perfetta e legittima in quanto tale, e non necessita di essere anche giusta. E così la legge, qualsiasi legge, è legittima e cogente data la sua perfezione formale, in un processo che finisce inevitabilmente con l’identificare il Diritto, inteso come espressione del giusto, con le norme stesse e, viceversa, ciò che è giusto con ciò che è legittimo.
Su Kelsen la Sciarra tenta di nuovo di zittire Sinagra interrompendolo, perché ha già parlato per 5 minuti!
La Corte costituzionale che è stata presieduta per la prima volta dal giudice Gaetano Azzariti, già presidente del Tribunale della razza fascista.
Lei voleva fare la similitudine da lui fatta tra ordinamento tedesco nazional-socialista e ordinamento giuridico pandemico italiano (governi Conte-bis e Draghi)?
Ammissibiltà – articolo 4 norme integrative commi 1-2-3: possono intervenire pres. Consiglio ministri e altri soggetti che abbiano interesse all’oggetto del giudizio. La vostra giurisprudenza ha aggiunto la parola principale (perché non costituzionale?). Avete abolito l’intervento di persone coinvolte. Un intervento largo, permissivo, nella testa di qualcuno fa venire in mente l’amparo costituzionale dei paesi costituzionale. Non sarete mai giudici dei diritti ma delle leggi.
Mi rivolgo alla vostra coscienza: “Qui fuori si muore!”
Mi rivolgo alla vostra coscienza non al vostro intelletto, qui si parla di vita o di morte, mentre discutete la gente muore di malore improvviso, di nessuna correlazione, fuori si muore.
Qui la Sciarra, al minuto 13 circa, interrompe nuovamente Sinagra per sollecitare la chiusura del suo intervento. E Sinagra conclude:
L’utilità dell’intervento è informarvi invitarvi ad ascoltare cosa succede fuori di qua e dirvi come si muore.
Avete la mia totale disapprovazione delle vostre sentenze dell’udienza 30 novembre. Avete contraddetto la vostra stessa giurisprudenza saggia e trentennale che avete distrutto non vi siete resi conto che inconsapevolmente avete mercificato la vita e la morte. Non importa se si muore da vaccino, l’importante è che ci sia l’indennizzo e il risarcimento? No l’importante è la vita. Con le vostre sentenze ci portate a vivere una vita che non merita di essere vissuta
La decisione ella corte ignora il presidio del rispetto della persona umana, del diritto al lavoro e della libertà di autodeterminazione nelle cure.
Dopo la magistratura, anche la Corte costituzionale, dimentica di essere la custode della Costituzione?