La storia di Gino Carnevale, un cittadino risultato allergico ai vaccini fin da bambino, infatti ebbe un grave episodio allergico con gonfiori che lo portò in coma, si riprese ma venne nuovamente vaccinato con i vaccini dell’obbligo, ebbe un’altra grave reazione avversa, per questo motivo venne esonerato da vaccini e sieri.
Iniezioni che lo esporrebbero a pericolo di morte. La stessa cosa accadde mentre svolgeva il servizio militare, a causa della sua situazione allergica, si rifiutarono di vaccinarlo e lo congedarono. Si noti che i vaccini militari sono del tutto analoghi a quelli utilizzati per i civili.
Quando arrivò la pandemia inizialmente si sottopose al tampone ogni 48 ore, spendendo circa 1.000 €, ma poi arrivò il green pass
Quando arrivò il green pass e l’obbligo Gino, considerando la sua situazione esplicita ed eclatante, disse che si sarebbe vaccinato se o medici si fossero assunti la responsabilità, ma nessun volle assumersela, dopo aver letto la sua documentazione medica.
L’esenzione negata
Gino chiede l’esenzione, ma la risposta è che il ministero ha dato indicazioni di limitare le esenzioni a pochissimi casi e Gino non rientra in questi casi. Allora si reca a fare una visita allergologica all’ospedale di Foggia.
Gli fanno 3 test con i vaccini covid, sul braccio ed immediatamente ebbe reazioni importanti nei punti testati. Alla fine della visita Gino si aspettava l’esenzione, ma il medico scrisse che per quanto Gino avesse avuto reazioni allergiche pregresse, si consiglia di sottoporsi a vaccinazione in ospedale con osservazione di 60 minuti post iniezione.
“Perché?” domanda Gino, risposta: “Così se succede qualcosa la salvano”. Ovviamente Gino, sapendo che avrebbe dovuto richiedere la vaccinazione e firmare il consenso informato e quindi assumersi perfino la responsabilità, decise di non sottoporsi alla vaccinazione. Quello che è successo dopo lo scoprirete ascoltando l’intervista.