Questa è la seconda parte del “sit-in” che si è svolto martedì 7 marzo a Roma, presso piazza Castellani, di fronte alla sede del Ministero della salute: il sit-in “In vigile attesa della verità” organizzato dal “Comitato nazionale familiari vittime del covid”.
La manifestazione è stata organizzata per sensibilizzare verso la tragedia dei morti per covid negli ospedali, i cui parenti chiedono da tempo di sapere la verità, purtroppo invano.
I loro racconti, le loro testimonianze sono agghiaccianti, e parlano di persone abbandonate o legate ai letti, i cui effetti personali e soprattutto i corpi sono stati “restituiti” in un sacco nero, senza che i parenti potessero essere certi che in quella bara ci fosse effettivamente il loro caro. Lamentano cure sbagliate, scarsa assistenza medica, mala sanità nelle strutture ospedaliere.
Il “Comitato nazionale familiari vittime del covid” ha raccolto le firme per chiedere che la commissione di inchiesta sia composta anche da medici e personalità indipendenti e che di essa facciano parte le associazioni coinvolte, tra cui quella dei familiari e dei danneggiati. Come vedremo nella terza parte c’è stato un incontro, con i rappresentanti dei familiari al ministero.
In questa seconda parte gli interventi del sottoscritto Matteo Demicheli e dei familiari delle vittime.