Lunedì 13 febbraio siamo stati a Mantova presso lo studio del dott. Giovannini, che collabora con il comitato Fortitudo, erano presenti Grazia Piccinelli e Cinzia Toetti, presidente e vice presidente del comitato.
Giovannini, Piccinelli e Toetti erano già stati ospiti di questa trasmissione, ma ho deciso di andare a Mantova per documentare, una giornata tipo, nello studio del dott. Giovannini.
Quando siamo arrivati la sala d’attesa era piena di pazienti e dei loro accompagnatori, mi sembravano troppi così, forse un po’ ingenuamente, ho chiesto se fossero tutti danneggiati e la risposta è stata affermativa. Decine di persone, quasi tutti giovani, tutti hanno accusato problemi e patologie dopo l’inoculazione, la maggior parte di loro ha fatto l’iniezione perché non aveva altra scelta, non potevano permettersi di restare senza lavoro.
Così questa umanità così diversa e proveniente da tutta Italia, si ritrova qui, unita da una storia di dolore, sofferenza e malattia. Una storia di dolore che per tutti inizia dopo l’inoculazione, ognuno ha una storia diversa ma hanno molti punti in comune: nessun medico che prenda in considerazione la correlazione, difficoltà a trovare un medico disposto a seguirli e in grado almeno di lenire le loro sofferenze.
Sono tanti ma solo quattro sono disponibili a farsi riprendere e due di questi a volto coperto.
Le visite e i globuli rossi al microscopio
La sala delle visite è insolitamente affollata, oltre a Giovannini c’è la Piccinelli, la Toetti e c’è anche un altro medico che preferisce rimanere anonimo.
L’esame del dott. Giovannini è estremamente semplice, preleva una goccia di sangue con un pungi dito e la mette su un vetrino, poi si passa al microscopio elettronico. Quello che viene fuori è decisamente impressionante, i globuli rossi sono visibilmente impilati, aggregati e in alcuni campioni si vede del materiale esogeno, che il dott. Giovannini identifica come grafene.
Io non ho gli strumenti per capire se quel materiale è effettivamente grafene, quindi su questo aspetto ci andrei cauto, ma è altrettanto vero che basterebbe rifare quello che fa Giovannini per rendersene conto, è pertanto curioso che nessuno si prenda la briga di farlo, anche solo per sbugiardare Giovannini.
Il post del prof. Bellavite
La stessa cosa vale per l’impilamento dei globuli rossi, ma qui posso citare un post del Prof. Bellavite:
Un lavoro di ricercatori francesi
https://www.mdpi.com/1422-0067/23/24/15480
dimostra che la proteina Spike fa agglutinare i globuli rossi umani. La Omicron (che come si sa è molto contagiosa) ha il maggiore potenziale elettrostatico e la maggiore capacità agglutinante. Curiosamente, l’ivermectina impedisce questo fenomeno bloccando l’interazione della proteina Spike coi globuli rossi.
Gli autori suggeriscono che questi risultati possono aiutare a chiarire gli effetti avversi associati ai “vaccini” mRNA anti-COVID-19, che utilizzano la proteina Spike.
Questi risultati danno ragione alle osservazioni di Franco Giovannini e collaboratori che hanno trovato alterazioni del sangue (“impilamenti”) in soggetti inoculati con “vaccini a mRNA, utilizzando la tecnica del campo oscuro, che è più sensibile di quella usata dai francesi.
Ho chiesto al Dott. Giovannini di fare una prova con il mio sangue. Io non sono vaccinato e così avremmo avuto un confronto in diretta tra il sangue di un non vaccinato e quello di un non vaccinato. Il dott. Giovannini si è reso disponibile una volta terminate le visite.
Purtroppo non potevamo aspettare il termine delle visite perché dovevamo rientrare a Roma, ma già il fatto che Giovannini abbia accettato dimostra la sua buona fede, ha comunque ribadito di essere disponibile a qualsiasi confronto, inoltre il dottore mi ha inviato delle immagini che mettono a confronto i vetrini di vaccinati e non vaccinati, che vedremo nel video.
Infine tre visite con intervista ai pazienti danneggiati.