Questa è una puntata speciale, è la centesima puntata di “A Viso Scoperto”, è un traguardo importante, sono felice di averlo conseguito e desidero ringraziare le persone che mi seguono e mi sostengono.
Oggi è doppiamente speciale perché non ho ospiti, ma in compenso ho molte notizie interessanti da approfondire e allora iniziamo subito!
Iniziamo dalla Cina e dalla situazione covid, i filmati che circolano sui social mostrano ospedali e obitori pieni di cadaveri, ma alcuni filmati di occidentali smentiscono che ci sia un’emergenza, al contrario documentano una situazione tranquilla.
Insomma la situazione è tutt’altro che chiara le autorità rassicurano. Credo sia il caso di prendere le notizie con le pinze, non è chiaro se la situazione sia realmente degenerata o se invece vengano fatte circolare appositamente immagini allarmanti per far crescere paura e tensione, le rassicurazioni del governo non hanno nessun peso, perché il governo cinese ha sempre mentito per quanto riguarda virus e pandemia. Non dimentichiamo che la Cina è immensa e quindi è possibile che in alcune aree non ci sia emergenza e in altre sì.
Quello che è certo è che il famoso modello cinese tanto osannato da Oms e occidente, preso ad esempio dall’Italia, oggi viene giudicato fallimentare.
Vale comunque la pena ricordare la spietata politica covid zero, lo spietato covid corp che prelevava i positivi con la forza per portarli negli immensi campi di isolamento, arrestava chi andava in giro senza aver fatto il tampone e prelevava le persone per la vaccinazione forzata. In questa puntata vediamo alcuni filmati.
Quello che invece è curioso, sono i tamponi a Malpensa per chi arriva dalla Cina
È evidente che c’è qualcosa che non torna, è presumibile che i viaggiatori facciano il tampone prima di imbarcarsi, ed è presumibile che sia negativo, quindi come è possibile che il 50% contragga il covid durante il viaggio?
Passiamo alle tensioni tra Usa e Cina su Taiwan, vediamo alcuni video e facciamo il punto sulle quotidiane e crescenti “esercitazioni militari” intorno a Taiwan. Sulla scorta dei mezzi e delle armi messe in campo, la Cina potrebbe condurre operazioni atte a colpire obiettivi strategici sul territorio del Giappone, a cominciare dall’Isola di Okinawa, così come la Corea del Sud, nonché la Base Aerea USA “Andersen” sull’Isola di Guam, Mar di Timor, Zona di Sulawesi, Indonesia, Filippine, Mar della Cina Meridionale.
questo non significa che la Cina ha intenzione di colpire paesi come Indonesia o Filippine, ma che nell’ambito di una Crisi con gli USA, dovuta ad una esacerbazione della Situazione a Taiwan, l’esercito cinese sarebbe in grado di colpire obiettivi USA in diverse zone.
Secondo il sito military-stuff: Sulla scia di una nuova valutazione del Pentagono, secondo cui la forza militare cinese è cresciuta in modo tale che gli Stati Uniti non possono più sconfiggere la Cina in una battaglia su Taiwan, gli Stati Uniti stanno seriamente prendendo in considerazione una politica di terra bruciata per negare alla Cina l’importante industria manifatturiera dei semiconduttori di Taiwan, nel caso in cui tentasse di affermare con la forza la propria sovranità sull’isola.
Cambiamo argomento e parliamo delle nuove follie per la svolta green e l’abbattimento delle emissioni umane di CO2. In Nuova Zelanda la strada per la salvezza sarebbe quella di tassare i rutti delle mucche, i peti e l’uso di acqua, in altre parole costringere gli allevatori a chiudere gli allevamenti. Per chi ne dubitasse vediamo un video del primo ministro neozelandese Jacinda Ardern che lo afferma con fierezza.
Nel frattempo, il governo fa passi da gigante per unificare sotto un unico ente di controllo sia la televisione che la radio del Paese. Il tutto per garantire una migliore informazione ai cittadini o almeno così dicono …
Infine la nuova follia della Ue che vuole imporci di mangiare insetti e lo sta facendo con la solita tecnica di manipolazione di massa, con massiccio uso di propaganda tramite i mezzi di comunicazione, specialmente rivolti ai bambini. Vediamo alcuni video molto chiari in tal senso, uno del Wef, un video denuncia dell’euro parlamentare Silvia Sardone e un video spagnolo.
Bolsonaro lascia il Brasile escludendo qualsiasi misura di forza per revocare l’elezione di Lula: “Certe misure devono avere il sostegno di altri partiti, il sostegno del parlamento, il sostegno di alcuni Supremi, di altre istituzioni. Alcune persone pensano che sia solo prendere Babbo Natale e risolverlo. Non è così. Non è facile. Ho sempre fatto la mia parte”, ha detto il presidente.
Milioni di suoi elettori hanno trascorso 60 giorni davanti alle caserme militari chiedendo una reazione militare contro l’elezione del socialista Lula da Silva.
Infine con un video il presidente della società vascolare internazionale solleva preoccupazioni sui vaccini covid in relazione ai problemi cardiovascolari.